Il partito di Adinolfi accusa il Niguarda di "sfruttamento di minore"


Sara Reho ha anche un po' rotto le scatole. Esponente del partito omofobo di Mario Adinolfi, pare ambire a proporsi come la ragazzetta rancorosa e trasudante d'odio che vuole insegnare ai bambini come si fa il bullismo. Ed è così che in giorno incita i suoi seguaci a parlare al maschile delle donne trans al solo fine di offenderle, il giorno dopo si diverte un mondo a paragonare i gay ai fascisti o ai nazisti. In particolar modo, pare eccitarla l'idea di usare i bambini per inventarsi false accuse di abusi. Non male, dato che la signorina non ha mai detto nulla di quel prete pedofilo che si spellava le mani davanti al suo Adinolfi al congresso leghista organizzato da Regione Lombardia.

Rilanciando gli sproloqui omofobi dell'adinolfiniano Gabriel Marconi, l'adinolfiniana Reho scrive:



Il riferimento è a quel Mario Adinolfi che da settimane li invita a definire «legge fascistissima» il ddl Zan, in quel loro sostenere che punire chi commette reati sarebbe fascismo mentre il difendere l'odio sarebbe una "libertà di espressione" da garantire all'estrema destra o a chi inneggia al duce.
E come potremmo definire gente che sa solo insultare, spesso riperdendo tutto ciò che è maggiormente offensivo nella speranza id portare all'esasperazione chi subisce la loro retorica anti-cristiana da bulletti.
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