Jacopo Coghe: «Gli lgbt sono misogini che vogliono abolire la specificità femminile»


È difficile comprendere come Jacopo Coghe possa non provare vergogna nello scrivere ciò che scrive.
In quella sua aberrante abitudine a giocare con le parole e a sfottere temi importanti come il sessismo e la misoginia, il vicepresidente dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus è stato capace di scrivere:



Se fa perdere fiducia nell'umanità il solo pensieri che ci siano persone che non sono rimasti basiti davanti a quelle parole il signor Coghe non ci dice in quale punto la legge Zan dovrebbe sostenere quella sua fesseria. E se si sa che la sua gente ama deridere fenomeni come il femminicidio, èappare disgustosa la sua derisione della misoginia.
Non meno comico è che a parlare per conto delle donne sia quel signore che al suo congresso leghista di Verona arrivò ad incitare un sacerdote ortodosso che diceva fosse giusto che un uomo potesse picchiare sua moglie. E pare un peccato che il signor Coghe non sappia che esistono quattro fattori relazionali della sessualità: identità sessuale, identità di genere, orientamento sessuale e comportamento sessuale. Evidentemente non era a scuola quando lo hanno spiegato.
Da notare è il suo velato elogio al patriarcato, caposaldo dell'ideologia fascista.
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