La tragicomica teoria di Provita: «L'espressione di una convinzione personale non può essere equiparata a un atto discrimanatorio»


A fronte di una legge che sanziona gli atti criminali e non le idee, l'organizzazione forzanovista Provita Onlus si è messa a teorizzare che «l'espressione di una convinzione personale non può essere equiparata a un atto discrimanatorio».
Quindi, se una persona fosse sinceramente convinta che Jacopo Coghe debba essere ucciso, dovrebbe poterlo dichiarare pubblicamente? Il signor Coghe ne è proprio convito?



Ed esattamente, da dove hanno preso quella teoria nel citare un vescovo che usa le scritture per condannare la natura voluta da Dio? Dove lo avrebbe detto? E perché il senatore malan sostiene che un vescovo che interpreta letteralmente un Paolo di tarso che invita le donne alla sottomissione all'uomo dovrebbe interessarci nella redazione delle nostre leggi?
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