Parte la campagna che invita a non commentare i post di Pillon per non renderli virali

Molti utenti lamentano l'onnipresenza di Pillon sui social, ma in realtà il leghista ha semplicemente adottato al stessa strategia con cui anche Mario Adinolfi o Silvana De Mari hanno cercato visibilità cercando di suscitare orrore nelle persone. Tutto ciò avviene perché gli algoritmi dei social network non capiscono se un utente sta contestando una determinata notizia, ma contano tutte le interazioni per determinare se quel contenuto deve essere reso virale.
Quindi, più Pillon si mostra patetico, maggiore è la possibilità che i commenti raccolti contribuiscano a diffondere le sue fake-news contro il ddl Zan. Lo sa bene don Mirco Bianchi che, grazie al suo aver giurato sul suo abito talare che il ddl Zan avrebbe cancellato la festa della mamma, ha raccolto nuovi seguaci che potessero agevolare la sua carriera da aspirante influencer soranista.

Per questo Riccardo Pirrone, social media manager di Taffo, ha lanciato una campagna che invita a non prestarsi al gioco degli omofobi e a non commentare le loro provocazioni:

Circa il 90% dei commenti e il 50% delle condivisioni dei post di Pillon e Co. viene fatto da persone che non approvano quei contenuti e che sono di tutt’altra opinione. Queste azioni, anche solo la faccina arrabbiata al posto del like, per come funziona l’algoritmo di Facebook e Instagram, fanno acquisire al post una visibilità tale da renderlo virale e quindi, per assurdo, si ottiene l’effetto contrario a quello voluto. Pillon lo sa e produce contenuti falsi, ideologicamente fastidiosi e lesivi, proprio per ricevere commenti negativi e condivisioni denigratorie che gli permettono di avere quella visibilità che altrimenti non avrebbe. Poiché ormai siamo in guerra ideologica e la propaganda è sempre più serrata, da social strategist consiglio a tutti di non commentare, condividere e/o interagire più con i contenuti di Pillon e Co. in questo modo annienteremo la loro visibilità e la loro propaganda.

Insomma, l'invito è a staccare a spina a quei personaggi che usano menzogne e offese per cercare visibilità. E il silenzio è il loro peggior nemico.


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