Pillon accusa i Sentinelli di promuovere diritti che dice incrementeranno i suicidi. I suoi chiedono sia ripristinato il confino fascista


Forse il senatore leghista Simone Pillon ha schiumato di rabbia nel vedere una piazza stracolma di persone che chiedevano un contrasto all'odio. Ed è così che, in qualità di rappresentate leghista delle lobby legate all'estrema destra evangelica statunitense, si è inventato un pretesto per insultare i partecipanti e per sostenere che i diritti spingeranno le persone al suicidio.
Ovviamente dice che sarebbe inaccettabile che le minoranze vogliano diritti, quando lui dice che è Gandolfini a dover decidere come gli altri debbano nascere, chi possano amare, con quanta sofferenza debbano morire e come debbano vivere. Insomma, a lui pare dare molto fastidio l'idea che i cittadini possano decidere per sé stessi e vivere la propria vita come preferiscono.
Ha pure aggiunto un virgolettati in cui i termini pronunciati dalla vittima delle sue invettive sono stati sostituiti con quelli della sua propaganda: infatti nessuno ha mai parlato di "utero in affitto" o di un fantomatico "gender nelle scuole", anche se Pillon sostiene che l'educazione al rispetto sia una minaccia alla sua ideologia e a quella di quei suoi seguaci che lui pare temere non siano in grado di ascoltare e comprendere due minuti di discorso senza che i loro neuroni si fondano. Evidentemente avevano ragione i patriarchi russi ad aver detto di aver investito sulla Lega perché ritenevano molto ignoranti i loro elettori. Il risultato è sta porcheria:



In realtà, la sintesi di Pillon pare aberrante,m dato che dal palco si è semplicemente chiesto che certi temi possano essere discussi e non censurati come Pillon o Ostellari tentanto di fare per imporre il loro volere agli italiani:


Aizzati da Pillon, i suoi seguaci iniziano a dire che chi non vuole sottomettersi al volere dell'integralismo o i gay andrebbero mandati a vivere su un'isola. Lo disse anche Mussolini, quando si inventò il confino:



Iniziano poi gli insulti, con i discepoli di Pillon che paiono voler far branco nel bullizzare la vittima che il senatore leghista ha indicato a loro. Ed è così che li troviamo a firmare insulti che parrebbero rientrare tutti nel rato di diffamazione aggravata, definendo la vittima designata dal senatore leghista come un «fallimento dell'umanità», «inquietante», «una troglodita», «una perdente davanti all'ordine divino», una molestatrice di bambini, «perversa», «una infame», una ragazza che avrebbe bisogno di «cure psicologiche», una pazza, una «babbea», una «anticristo», una «schifosa»...















Insomma, siamo davanti ad un'aggressione squadrista in piena regola, capitanata da un senatore della repubblica. Evidentemente Pillon li ha convinti ad andare fieri della loro intolleranza e della loro violenza.
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