Pillon si gioca la carta del razzismo contro Fedez


Il senatore leghista Simone Pillon è tornato a schiumare contro Fedez, definendo «liberticida» il contrasto ai crimini d'odio.
Sorvolando sul comunicato leghista che ha chiesto alla Rai quella censura che lui dice di condannare, il senatore si è giocato la carta del razzismo sostenendo che sia ingiusto che gli artisti non vadano ai concerti a dire che i naufraghi vanno lasciati crepare in mare perché lui non riconosce l'invito all'accoglienza predicato da Gesù:



Insomma, il leghista pare proprio incazzato nero perché qualcuno ha osato leggere in pubblico alcune dichiarazioni leghiste. Peccato che le "idee" del suo partito sono state rappresentate e non è colpa di Fedez se suscitano orrore.
Ovviamente cita Orwell come indicato da Steve Bannon, sostenendo che i gay vorrebbero il "privilegio" di poter camminare per strada senza temere aggressioni come se fossero etero. Poi precisa che lui odia anche chi scappa da fame e guerre oltre a disprezzare quei gay a cui vuole siano negate le più basilari protezioni giuridiche. E chissà se pensava al suo solito Povia nel parlare di "artisti" graditi al leghismo.
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