Il Comitato per gli Immigrati: «Decide il giudice, non la Lega Nord, se Giovanni De Paoli è colpevole o no»


Il “Comitato per gli Immigrati e contro ogni forma di discriminazione” ha voluto ringraziare Fedez per essersi espresso contro l’omofobia ed in favore della Legge Zan durante il concerto del Primo Maggio, ricordando anche il caso genovese.
«Noi lavoriamo tanto contro quelle che sono le discriminazioni e spesso per esporsi anche pubblicamente ci vuole coraggio - commenta Aleksandra Matikj, presidentessa del comitato- Fedez è stato attaccato dalla Lega Nord per essersi liberamente espresso contro un concetto fascista, a favore di una Legge che metterebbe fine alla violenza e all’odio scatenato dall’omobitransfobia: questo è inaccettabile. Ringraziandolo per aver ricordato anche le frasi del Consigliere leghista ligure Giovanni De Paoli, da noi denunciato ed imputato davanti al magistrato Massimo Todella e al pm Patrizia Petruzziello per la frase: “Se avessi un figlio gay lo brucerei in un forno", vogliamo solo ricordare che sarà il Giudice a decidere se quella frase è stata pronunciata o no, non i leghisti. Noi siamo molto fiduciosi. Perché pur essendo il primo caso giudiziario contro l’omofobia in Italia, si vuole far presente a Salvini che ufficialmente non esiste in Italia una Legge che tuteli chi è vittima di omobitransfobia: in tal merito abbiamo presentato 60 mila firme, recentemente accolte dal Senato della Repubblica e in appoggio al Ddl Zan, dunque anche che contrasti la misoginia e l’abilismo. Salvini non si dimentichi anche delle Donne, vittime del maschilismo… non si dimentichi nemmeno di chi è diversamente abile e di quanto soffra in silenzio, spesso per paura di non poter nemmeno replicare perché non saprebbe come difendersi. E il messaggio di Fedez, ascoltato da migliaia di giovani, è il più bell’atto rivoluzionario di questi tempi che ha potuto regalare alle future generazioni».
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