Travaglio: «L’idea che una persona possa andare in galera per un’opinione mi ripugna». Ma la sua tesi non regge


Come se fosse un Matteo Salvini qualunque, Marco Travaglio è andato da Lilli Gruber a rilanciare la bufala della libertà di opinione che verrebbe minacciata da un ddl che prevede l'estensione delle aggravanti di pena verso chi commette rati penali.
Il giornalista ha esordito dicendo: «Io, sul ddl Zan, mi ripugna l'idea che qualcuno venga trascinato in tribunale e rischi la galera per una cosa che ha detto». Poi, dicendo tirando in ballo gli antisemiti, se n'è uscito che dicendo che in Italia si rischierà il carcere se si nega l'Olocausto.
Peccato che se non succede che i negazionisti vadano in carcere con la Legge Mancino che parla di xenofobia, come potrebbe succedere con il un ddl Zan che parla d'altro e non si estende alla propaganda di idee?
Ma ha letto il testo o parla come per sentito dire, come quella meloni che da anni cerca di spaventare i suoi elettori parlando di "gender" e poi ci viene a dire che lei non ha la più pallida idea di cosa sia quella cosa di cui accusa tutti?

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