Audizioni leghiste. Il docente dello Iulm sostiene che la chirurgia e la medicina siano "una ribellione al creatore"


L'università Iulm prenderà le distanze da quel loro docente che usa argomenti da prete di campagna dell'Ottocento per giustificare la discriminazione e l'odio leghista contro le donne trans?
Fatto sta che i leghisti hanno voluto portare in commissione giustizia un Alberto Contri (docente Comunicazione Sociale all'università Iulm) che si è detto contrario al ddl Zan perché «il voler modificare il proprio corpo significa non accettare alcuni limite, ribellarsi al creato e ribellarsi alla natura. Sarà lecito perlomeno dire che queste cose non sono regolari?».
Insomma, lui vorrebbe affossare una legge per il contrasto all'odio sostenendo che sia giusto odiare chi ricorre alla chirurgia contro quello che lui sostiene sarebbe il volete di Dio. E magari poi chiederà pure il carcere per chi si è fatto una rinoplastica...
Se pare davvero squallido e surreale il bassissimo livello della discussione leghista contro il ddl Zan, appare preoccupante anche il pensiero di personaggi che vengono messi nella condizione di sedere in cattedra col rischio di poter plagiare i giovani a pensieri medioevali.


Quindi, perché ribellarsi a virus, malattie e tumori quando è stato Dio a volerle infliggere? E vogliamo parlare dei pericoli di quella stregoneria che Pillon denunciò sostenendo fosse praticata nelle scuole bresciane?

La sua selezione da parte dei leghisti è avvenuta a seguito di alcune interviste omofobe rilanciate al giornaletto di Maurizio belpietro e riprese dall'estrema destra:



In quell'occasione disse che «se fanno una legge per l’omofobia ne rivendico una per l’eterofobia, perché le ribadisco che chiunque difenda la famiglia naturale viene bollato come nazista o fascista». Dice di credere alla «teoria gender» e giura che «la legge dello Stato già perseguita i picchiatori, qui si vuole imporre un pensiero culturale e si rischia la dittatura della tolleranza. Ben venga chi, come Platinette, riconosce che in televisione c’è una overdose Lgbt. Non potrò, ad esempio, essere libero di dare del cretino a un gay, quando vorrei essere libero di dirlo a chiunque lo sia. Il battaglione del politically correct taccia di oscurantismo chiunque si opponga a una legge che è oscurantista per natura».
Peccato che dare del gay a qualcuno non sia un reato contemplato dalle aggravanti, applicate solo quando il reato è commesso in virtù dell'orientamento sessuale delel vittime. Dice che Zeffirelli e Testori «non si sentivano certo discriminati» e che «mai un minuto perdemmo a parlare di questioni come la loro vita sessuale. La vivevano senza imporla a nessuno». Diverso, invece, è il suo discorso quando Pillon precisa che lui fa solo sesso bareback.
Insoltre dice che le quote rosa sono «una colossale stupidaggine» confermando come molti omofobi siano spesso anche sessisti.
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