Il pastore Luigi Carollo piagnucola: «Se diciamo che i gay devono curarsi, allora siamo omofobi»


Il paratore Luigi Carollo ha realizzato un nuovo video particolarmente inquietante. Inizia a raccontare di una presunta challange di Tik Tok, facendo l'esempio di una ragazzina minorenne che avrebbe dichiarato di aver avuto «un rapporto sessuale con un uomo sposato prevalentemente più grande di me». In pratica parla di un caso di pedofilia, ma pare che la cosa non lo turbi particolarmente dato che quello era l'esempio che lui contrappone al caso che lo «preoccupa in quanto papà». Ossia non tanto la minorenne che l'uomo sposato si sarebbe portato a letto e che lui definisce «badante», quanto un ragazzino omofobo. Racconta l'evangelico: «Mi ha attratto la testimonianza di un ragazzino ragazzino che ha detto: "Nel 2021 sono ancora eterosessuale". E le ragazzine dicono: "Ti devi fare curare"». Inizia così a lagnarsi: «Allora voi capite bene che se diciamo qualcosa che riguarda l'omosessualità come un qualcosa con degli effetti collaterali a quella che potrebbe essere una disfunzione emotiva e prevalentemente possiamo anche dire che bisogna curarsi, allora siamo omofobi».


Inizia così con i soliti deliri su un fantomatico «pensiero predefinito» che presumibilmente lamenta non gli permetterebbe di andare in giro a dire che i gay sarebbero malati o che sarebbe probabilmente preferibile una figlia minorenne che va a letto con un anziano rispetto ad un figlio gay. Il tutto dicendo che quello sproloqui dovrebbe giustificare la sua contrarietà al ddl Zan per la prevenzione dei crimini d'odio.
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