Il Vescovo di Verona: «Non è cristiano chi non è contro il gender. I gay come la Gestapo»


È durante la sua omelia che il vescovo Zanti ha tenuto un comizio politico contro il ddl Zan, sostenendo che sarebbe la laicità dello stato ad imporgli di usare il suo abito talare contro i diritti dei cittadini.
Durante la messa solenne, nella Cattedrale di Verona durante giorno del Santi Pieto e Paolo, il vescovo ha esordito pontificando: «Esiste un solo un tipo di famiglia, quella composta da un uomo e una donna. E bambini hanno il diritto di chiamare i propri genitori mamma e papà, non genitore 1 e genitore 2». Peccato non si capisca chi mai dovrebbe chiamare "genitore 1" i suoi due papà o perché lui insulti i bambini che hanno solo una mamma o un papà pur di ripetere i peggiori slogan coniati dalla setta omofoboca di Jacopo Coghe.
Ma il peggio è arrivato quando il vescovo ha iniziato a urlare: «Maschio e femmina, Iddio li creò», quasi come se quella frase avesse un nesso con le pretese di Pillon contro le famiglie considerate non conformi alle sue pulsioni sessuali.

Il vescovo ha così iniziato che prima dei gay verrebbero i cristiani che lui dice siano molto perseguitati in Italia. Sui giornali leggiamo di gay picchiata per strada e di nessun cristiano pestato a sangue, ma lui assicura che si debba pensare prima ai cristiani, alle pensioni, ai disoccupati e a chi ha problemi d'odito:

Nessuno mette in dubbio che i tempi siano maturi per superare la logica delle discriminazioni. Ma vanno superate tutte, in una visione olistica, a cominciare a quelli che colpiscono i disabili. Penso a chi soffre di disturbi dello spettro autistico, per le quali la società e lo stato danno solo briciole. A quelle legate alle situazioni di povertà, dovute alla disoccupazione o alla mancanza di una pensione dignitosa per i più anziani, alle donne vittime di soprusi e ai cristiani obbligati a celare la propria appartenenza alla chiesa, soprattutto negli ambiti della ricerca scientifica, e sui social. Certo, anche nell'ambito delle differenze sessuali.

Non è un caso che non parli di orientamento sessuale, dato che la Chiesa preferisce non usare mai quel termine o dovrebbe accettare che esiste l'omosessualità.
Dopo aver urlato che lei manderà all'inferno le donne che hanno abortito perché «l'aborto un or-rendo delitto, anche se lo legge lo valuta diritto, perché tale è agli occhi di Dio», torna a giocare a fare il costituzionalista sancendo che la famiglia eterosessuale sarebbe quella «sancita dalla nostra Costituzione» a cui lui oppone un «calderone delle unioni civili». Dice anche che

ll ddl tocca anche la questione del gender e davanti a chi mi chiede luce, confuso, disorientato, non posso tacere. Me ne prendo la responsabilità senza coinvolgere gli altri confratelli vescovi. Può dirsi veramente cattolico chi sostiene la teoria ideologica del gender, che contrasta radicalmente con la Bibbia e con il magistero? Non intendiamo muovere guerra o fare polemiche, ma non possiamo tacere quando messi a rischio i fondamenti della famiglia e della vita. Lo faccia mo democraticamente e laicamente, per il bene della società civile.

Davanti ad una legge che non parla di famiglia ma di estendere le aggravanti a chi commette reati penali dettati dall'odio verso l'identità di genere o l'orientamento sessuale delle vittime, paragona le vittime ai nazisti:

Noi vescovi siamo molto preoccupati della condizioni in cui versano le nostre famiglie, che vanno messe in condizioni di fare più figli, per non sentirci interpellati da un ddl che ne potrebbe alterare profonda mente il senso. Infine, la conclusione, sul rapporto tra omosessualità e dottrina cristiana: un omosessuale è una persona da rispettare e da amare. Nessuno è scomunicato per il semplice fatto di esserlo. Tutto il bene che fa è bene agli occhi di Dio. Ma l'omosessualità praticata non è un valore agli occhi di Dio. Auspichiamo che si possa continuare a dire, che non resti traccia nel ddl di bavagli o di possibili carceri. Sarebbero residuati da Gestapo.

La sua omelia è piaciuta un sacco al parroco sovranista di Gatteo a Mare, noto come l'influencer di estrema destra che maggiormente si è adoperato in difesa dei crimini d'odio e dell'istigazione a commette violenze:



Intanto si intensificano le aggressione e i pestaggi ai danni dei gay, con questa gente che continua a difendere i criminali giurando che non si debba punire chi odia il prossimo e chi commette reati.
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