Fabio Tuiach perde in tribunale. Rispondere con insulti alle sue offese non è reato


Un giudice di Trieste ha archiviato una denuncia avanzata da Fabio Tuiach contro chi rispondeva ai suoi insulti. La sentenza riconosce che se una persona (per di più se rivestente una carica pubblica) insulta costantemente, pubblicamente e ripetutamente musulmani, donne, omosessuali e migranti, tali affermazioni, che giustamente vengono percepite dai lettori come particolarmente sgradevoli e fortemente offensive del personale e comune sentire, sono illecite. Ed è per tale motivo che chi ha reagito a queste offese con altre offese, non commette reato secondo il secondo comma dell’art. 599 del codice penale che testualmente recita: “Non è punibile chi ha commesso alcuno dei fatti preveduti dal’art. 595 c.p. (diffamazione), nello stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui”.



La richiesta di archiviazione formulata dal PM è stata accolta dal GIP.
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