La Lombardia leghista insulta i cittadini che partecipano ai Pride


Come ampliamento prevedibile, la Lombardia leghista ha respinto la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle che chiedeva di illuminare Palazzo Pirelli in occasione del prossimo Milano Pride. Com'è evidente, quello è un qualcosa che i leghisti riservano solo ai raduni degli omofobi, peraltro mandando pure il gonfalone al cospetto di Gandolfini.
Ma dato che i leghisti paiono amare le carnevalata (così come dimostra ampliamene il circo che Pillon ha organizzato per portare Platinette in Senato), il dibattito è ben presto degenerato in bagarre.
Dopo i soliti insulti verso i proponenti, la consigliera Viviana Baccalossi si è messa a urlare che qualla proposta sarebbe stata «strumentale e radical chic», aggiungendo «non vedo perché si debba usare il Pirellone per promuovere il gay pride, manifestazione spesso sopra le righe e volgare che non fa un buon servizio nemmeno agli omosessuali stessi»
E certo, perché ora la signora Baccalossi pretende pure di insegnare ai gay come debbano essere gay, mostrando che lei sa ripetere a pappagallo la propaganda fascista. E se tace davanti a un Salvini che si fa pagare delle ragazzine per farsi scuotere le tette in faccia sulla spiaggia del Papeete, cerca di fomentare odio inventandosi "volgarità" inesistenti e sostenendo che siano i gay a sucistare omofobia.
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