Ma quante volte ci toccherà pagare i comizi di Coghe organizzati da Pillon in Senato?


Se poche cose sarebbero meno interessanti del solito comizio omofobo volto a sostenere che picchiare i gay sarebbe "libertà religiosa" al pari di come venisse considerata tale anche il bruciare sul rogo qualunque donna non si mostrasse sottomessa al maschio, interessante è come il senatore leghista Simone Pillon si identifichi nell'organizzazione forzanovista Provita Onlus, quasi volesse chiarire che lui lavora per loro e non certo per quei cittadini che vengono pure costretti a pagargli uno stipendio.
Ed è davvero un'ossessione quella che porta il leghista Pillon a non saper parlare d'altro che del suo odio verso il prossimo e del suo desiderio di poter indottrinare i bambini alla sua ideologia integralista.



A proposito, perché starnazza sempre che lui esige un contraddittorio a chiunque condanni l'odio e poi partecipa solo a comizi a senso unico? Non è un po' ipocrita?

Ma se quello è un evento perlomeno privato, dopodomani riproporrà il medesimo comizio a spese dei contribuenti, portando ancora una volta in Senato il solito Jacopo Coghe e la solita Maria Rachele Ruiu:



Esattamente, quale sarebbe il senso di sperperare denaro pubblico per portare ripetutamente e insistentemente i suoi amichetti in Senato a ripetere sempre le stesse cose?
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