Adinolfi si schiera con chi picchia le donne


Mario Adinolfi non solo teorizza la necessità di imporre sottomissione alle donne, ma chiede che si provi pietà per un violento che, stando al suo stesso racconto, si divertiva un mondo a massacrare di botte la moglie e il figlio.



Se è tristemente nota la spiccata capacità di Adinolfi dello stare sempre dalla parte della storia, surreale è l'apatia con cui il signorino non si pone domande su come una vittima di violenze volesse far cessare le sevizie sul figlio.
Anche quel giorno la donna era stata massacrata di botte, era dovuta andare in ospedale a farsi medicare e, al ritorno, ha trovato l'uomo che aveva picchiato il figlio e che lo aveva messo alla porta dicendogli che doveva andarsene. Lei lo ha ucciso.
Davanti a quella storia complicata, dove forse nessuno potrà mai davvero capire le delicate situazioni, troviamo un Adinolfi che si siede sul suo trono e si mette ad elargire sentenze di condanne come se tutto potesse essere banalizzato e riportato alla sua negazione del femminicidio e del patriarcato. Anzi, lui si commuove pensando a quell'uomo che mandava in ospedale sua moglie e che massacrava di botte il figlio...
1 commento