Ddl zan. Ostellari nega il suo ostruzionismo e cerca di perdere altro tempo


Il legista Andrea Ostellari ha avuto la sfacciataggine di presentarsi in Senato e di negare l'evidente ostruzionismo che l'ha visto tenere in ostaggio il ddl Zan. Ha sostenuto che lui creda nelk valore di quelle sue audizioni che lo hanno visto ascoltare a nostre spese estremisti come Platinette, gente che viole "curare" i gay e altri personaggi surreali che gli erano stati procurati dalle lobby integraliste. Ha anche sostenuto di voler cercare fantomatiche "mediazioni" con quelle destre populiste che inneggiano alle norme anti_gay di Orban e che in Europa hanno votato contro la risoluzione che condannava quella violazione dei diritti umani.
Ed è imbarazzante come Elisabetta Casellati abbia deciso di convocare la capigruppo e far ricominciare di nuovo l’iter.

Ed ovviamente le destre non hanno perso occasione per le loro solite sceneggiate:


«È evidente che si voleva affossare il ddl Zan, come ha dimostrato il presidente perché queste non sono proposte per una mediazione -ha commentato Franco Mirabelli del Pd- Siamo qui in Aula finalmente, ci guardiamo negli occhi e ci assumiamo le nostre responsabilità. Ora basta con i giochini, le tattiche, le furbizie. Si è deciso un percorso si faccia in Aula. Non ci sono state le condizioni neanche per aprire la discussione». Anche il senatore Pietro Grasso ha osservato: «Abbiamo dovuto forzare per arrivare a questo punto e ora dobbiamo tornare indietro? Presidente, lei non lo deve consentire». Ovviamente Fratelli d'Italia e Lega hanno chiesto che il Senato continuasse a perdere tempo, ripetendo come un madre che loro ritengono che i crimini d'odio sarebbero "libertà di espressione".
Commenti