Il partito di Adinolfi vuole mettere il bavaglio a chi sostiene l'eutanasia legale


Il partito di Adinolfi è imbarazzante nella sua ipocrisia. Se loro elogiano qualunque esponente pubblico si schieri contro i gay, ora attaccano con inaudita violenza il vicesindaco del Comune di Deruta, Giacomo Marinacci, perché a loro non sta bene sia impegnato nella raccolta firme per il referendum sull'eutanasia.
A detta della loro sezione umbra, gestita da Saimir Zmali, quello sarebbe «un fatto di enorme gravità» perché loro dicono che i politici dovrebbero essere imparziali a meno che non siano dalla loro parte. Quindi ben venga una Lega che invia il gonfalone al raduno degli omofobi organizzato da Gandolfini, non va bene che un politico possa tutelare il diritto di scelta dei cittadini visto che Adinolfi pretende che ai malati terminali sia imposta la sua volontà.
Zmali sostiene che «il mescolare ruoli istituzionali ed attivismo politico su una delicatissima questione di coscienza, mostra come Marinacci sia irrispettoso per quella parte di cittadinanza che si sarebbe aspettata una presa di posizione più discreta e meno militante da parte della persona più in vista dopo il Sindaco». Ed ovviamente pretendono che si metta il bavaglio a chi non la pensa come loro:

Chiediamo con forza a Michele Toniaccini, in qualità di capo istituzionale del Comune di Deruta, di prendere una posizione su questo episodio, evitando che un Vicesindaco usi il suo ruolo per propagandare apertamente un unico schieramento ideologico.

Surreale è come Zmali sostenga che chi ricorre all'eutanasia possa essere «curato», anche se è proprio l'assenza di cure uno dei presupposti per poter accedere all'eutanasia:

Se sul tema dell'eutanasia, che per alcuni si contrappone all'umano primato del diritto ad essere sempre curati, un amministratore che entra in campagna elettorale attiva dovrebbe avere il coraggio di dimettersi, o andare in aspettativa, visto che esiste questa opportunità per i dipendenti pubblici.

Il partito di Adinolfi parla anche di una «propaganda generale ormai impazzita e schizofrenica: da un lato si chiede l’obbligo vaccinale per non morire, dall’altro promuovono l’eutanasia legale per non farti vivere». Peccato che il vaccino salvi vite, l'eutanasia legale garantisce una morta dignitosa a chi sceglie di non soffrire anche se Adinolfi assicura che lui vorrebbe vederlo soffrire come un cane sino a quando non morirà soffocato dalle proprie feci.
Ed è molto interessante come Adinolfi elogi Pillon per aver impedito un voto sul ddl Zan mentre insulta chi vorrebbe permettere ai cittadini di poter esprimere la loro opinione. È questa la sua idea di "democrazia"?
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