Il pastore Carollo strizza l'occhio ai negazionisti della pandemia per la sua crociata anti-ddl Zan


Come preannunciato, il pastore evangelico Luigi Carollo ha rilasciato l'ennesima intervista in cui si scaglia contro i gay. Sostiene che lui avrebbe il diritto di poter sindacare sulle famiglie gay mentre nessuno dovrebbe poter sindacare sulla sua famiglia, di fatto ponendosi nell'ottica di chi pare ignorare il "non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te" predicato da Gesù.
La sua tesi è che le sue sarebbero "preghiere" e che le opinioni altrui sarebbero "insulti". Insomma, il pastore continua a tirare l'acqua al suo mulino con teorie che parrebbero spesso in contrasto tra loro.

In un articolo di Stefano Bonacorsi dal titolo "Psicopolizia mascherata da socialnetwork", leggiamo:

«Il politicamente corretto usa le stesse armi che si usavano con il lockdown e le restrizioni: la segnalazione, la delazione. Siamo passati dal buoncostume del Covid al buoncostume dei diritti LGBT». E’ perplesso Luigi Carollo, pastore evangelico e conduttore della sede modenese della Sabaoth Church.
In queste settimane Carollo si è speso moltissimo contro il ddl Zan, fino ad arrivare ad essere intervistato da “Zona Bianca” su Retequattro e persino da suscitare l’interesse del politicamente scorrettissimo Gisueppe Cruciani de “La Zanzara” su Radio 24.

La premessa è che Carollo cavalca la propaganda dei negazionisti e si vanta di come la sua retorica omofoba lo abbia portato ad ottenere visibilità sui canali della propaganda populista. Sempre citando la destra come fonte delle loro teorie, proseguono:

Il problema rientra in uno schema più ampio, segnalato anche da Carlo Lottieri nei giorni scorsi su “Il Giornale”. Lottieri segnala il fatto che Facebook chieda ai suoi utenti di segnalare i contatti estremisti. A chi scrive queste righe, che saltuariamente posta sui social la sua personale rassegna stampa, è capitato di non riuscire a condividerla (e si trattava di due foto delle prime pagine di due quotidiani locali) perché il social più usato al mondo doveva decidere se il contenuto risultava idoneo agli “standard della comunità”.

Al solito, bisognerebbe vedere che cosa si è condiviso oltre a parlare di "censura" senza rendere verificabili i dati contestati. Ad esempio, Carollo è stato richiamato per dei messaggi in cui diceva che l'Oms si era sbagliata e che i gay dovessero essere ritenuti "malati mentali" e non perché citava la Bibbia.
Ed è facile dire che si sta citando la Bibbia. Ma se si citasse Giudici, 19:22-29 per sostenere la liceità dello stupro sulla base del tizio che consegnò la figlia vergine ad un signore di Ghibea dicendogli: «io ve le condurrò fuori e voi abusatene e fatene quel che vi piacerà», quella sarebbe preghiera o sarebbe istigazione a delinquere? Basterebbe dire che è scritto nella Bibbia per poter sostenere che la donna possa essere stuprata a proprio piacimento?

Ma loro preferiscono sostenere che sarebbe colpa di Zan se un social network statunitense non lo lascia libero di insultare i gay:

«Dal mio punto di vista, ci stanno lentamente abituando a questo sistema. Questo è il preludio di quanto potrebbe accadere con la legge Zan» sostiene ancora Carollo il quale, per ragioni di fede e di esortazioni ai fedeli, spesso si trova a condividere sui social i versetti biblici. Solo che ultimamente se li trova bannati, a differenza di tanti altri contenuti sui social che invece non conoscono censure, come le pagine degli intregralisti islamici (tramite le quali avviene anche il reclutamento dei così detti foreign fighters) o i social di chi è autorizzato a dare del “frocione di m…” al sottosegretario Scalfarotto, pur essendo questo sì omosessuale e di sinistra (Italia Viva), ma non più allineato con i fedeli alla linea Zan. E l’insulto arrivava da Rosamaria Sorge una militante PD, per ora solo sospesa.

Come prassi populista, si crea una contrapposizione e si fa leva sull'odio leghista verso chi non è cattolico, soprattutto contro quegli islamici di cui parla sempre Salvini. E sinceramente non ci è chiaro chi avrebbe autorizzato ad insultare Scalfarotto dato che parlano di una persona che è stata sospesa al contrario di quei leghisti che insultano i gay e restano al loro posto. Curioso è anche come scrivendo "fr*cio" per intero, censurando solo la parola "m*rda", quasi volessero chiarire che a loro gli inulti omofonici non danno fastidio.

Carollo inizia così a dire che qualcuno deciderebbe quali sarebbero le minoranze, forse ignaro di come lui si stia opponendo all'estensione di una legge che tutela da decenni tutti i cristiani nonostante non siano certo una esigua minoranza in Italia:

«La mia domanda è» si chiede Carollo «Chi stabilisce le minoranze? Qui si parla di un disegno di legge che dovrebbe tutelare delle minoranze che sono individuate anche nella comunità LGBT. Ma questo tema c’era nella campagna elettorale del 2018? Mi pare di no e allora significa che siamo di fronte a una manipolazione della realtà, è una questione seria questa, una tratta di voti.
Qui cercano di imporre una linea perché se si votasse domani non sarebbero più certi di riuscire a farla approvare. Manca però una parità di giudizio, un arbitro. Nel ddl ci sarebbe compresa l’offesa religiosa, ma gli insulti che ho ricevuto per aver postato una foto con mia moglie, la scritta papà e mamma sul palmo della mano proprio come avevano fatto i sostenitori del ddl Zan, non li ha censurati nessuno. Avevo mia figlia in braccio in quella foto, alcuni hanno scritto “speriamo che ve la tolgano”».

Se le sue parole paiono mera ripetizione degli slogan integralisti, Carollo non dice che l'Italia sia è uno dei pochi Paesi occidentali a punire la blasfemia al pari dell'Arabia Saudita, con la Legge Reale-Mancino che prevede molte più protezioni del ddl Zan per i gruppi cristiani. E non crede che il fantomatico "arbitro" sarà quel giudice che dovrà decidere se certe dichiarazioni siano indirizzate a incitare alla discriminazione altre persone? E perché continua a dire che lui si sente "insultato" da chi gli riserva e stesse parole che lui riserva alle famiglie altrui? E perché non dice che il problema non era il suo avere una bambina in mano, ma il suo opporre il suo essere padre ad una legge contro il contrasto all'odio e il suo scrivere messaggi politici sul pannolino di una minorenne trasformata in un oggetto di propaganda politica.

L'articolo si conclude sostenendo:

Siamo di fronte a una polizia del pensiero mascherata da social network e da “standard della comunità”. I social, possono decidere se sei un pericoloso estremista o se stai diffondendo notizie false in merito alla psico pandemia. E rischi il ban anche se posti una frase come “ama il prossimo tuo come te stesso”.

Insomma, la pandemia non esisterebbe e l'odio sarebbe opinione. E vorremmo tanto sapere chi mai sarebbe stato bannato per aver detto "ama il prossimo tuo come te stesso"?

Il pastore lancia quella sua intervista scrivendo:



Peccato che le sue cosiddette "preghiere" siano spesso infarcite di insulti contro i gay. Ed anche dopo l'intervista precisa che lui prega "contro" qualcosa:



A catechismo dicevano che si dovesse pregare per qualcosa, mai contro...
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