Pillon: «Quando l'Italia ha vinto la finale i giocatori non hanno telefonato al genitore 1 o 2 ma alla mamma»


La pochezza del dibattito politico che troviamo al Senato è a dir poco rivoltante. Durante il suo imbarazzante intervento, composto da quasi mezz'ora di insulti e fake-news, il leghista Simone Pillon non si è risparmiato neppure dal tentare di usare i calciatori della nazionale per sostenere sarebbe nel loro nome che bisognerebbe togliere ogni tutela ai bambini che vengono picchiati per strada e mandati in ospedale perché gay.
A detta del neocatecumenale, lui avrebbe dedotto quella teoria dal fatto che "Quando l'Italia ha vinto la finale i giocatori non hanno telefonato al genitore 1 o 2 ma alla mamma".


Quindi Zoff telefonava "genitore o chi ne fa le veci" visto che quella era la formula usata ai tempi nelle scuole? E che dovrebbero c'entrare le sue fantasie sulle mamme altrui con il ddl Zan?
Non lo sappiamo, ma sarebbe molto interessante conoscere la mamma di Pillon, non solo per poterle esprimere tutta la nostra disistima su come abbia "educato" suo figlio. Sarebbe infatti interessante comprendere quali siano i motivi per cui suo figlio paia dimostrare enormi problemi relazionali con i suoi genitori, mostrandosi letteralmente ossessionato dalle sue fantasie sessuali riguardo alle modalità con cui sua madre sarebbe stata penetrata e ingravidata da suo padre.

Ai leghisti va inoltre tutta la nostra disistima per aver portato in senati simili soggetti, peraltro manco votati dagli elettori dato che i cittadini avevano preferito altri nomi e Salvini ha chiesto ai vincitori di dimettersi (ovviamente avendo la poltrona assicurata altrove in quel loro candidare in più comuni chi deve avere una poltrona assicurata) per ripescare l'uomo di Gandolfini ed assicurargli una strapagata poltrona al Senato.
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