La Cassazione ribadisce la necessità di leggi penali per il contrasto alla discriminazione omotransfobica


Con la sentenza 30545/2021, pubblicata ieri, la Cassazione ha riconosciuto il danno morale ed esistenziale subito da una vittima di stalking se presa di mira in virtù del suo orientamento sessuale o della sua identità di genere.
Viene così denunciata la gravità delle persecuzioni contro persone omosessuali, bisessuali, transessuali e transgender, per il grado di sofferenza provocato sulla base di un pregiudizio ritenuto rilevante sotto il particolare aspetto della stigmatizzazione.
I giudici della Cassazione hanno sottolineato nella sentenza che esiste la necessità di introdurre delle leggi penali di contrasto a ogni forma di discriminazione. Insomma, serve quel ddl Zan che Salvini e Pillon si vantano di aver osteggiato in quello che i giudici riconoscono sia una aggressione ai diritti costituzionali dei cittadini.
A smentire anche la rimanente propaganda di Pillon sono stati i Strasburgo che, nel raccomandare agli Stati l’adozione di leggi che perseguano chi incita all’odio nei confronti di persone lgbt, hanno escluso che quella tutela penale possa essere ritenuta in contrasto con l’esercizio della libertà d’espressione. Quindi non esiste alcuna "legge bavaglio o liberticida" come ripetono da mesi le opposizioni, esiste un principio costituzionale che Lega e Fratelli d'Italia vogliono negarci.
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