L'ipocrisia del partito di Adinolfi


Mirko De Carli, in qualità di esponente del partito integralista di Mario Adinolfi, attacca i talebani sostenendo che «la fede quando si mischia con la politica genera contraddizioni pericolose» e auspica che «la vera libertà trionfi» e che la religione «non venga usata per imporre regole che di umano hanno ben poco».

Lo scrive sui social:



Però qualcosa non torna. Il suo non è forse quel partito che Adinolfi dichiara sarebbe «l'unico movimento politico organizzato di ispirazione cristiana rimasto nello scenario italiano» in virtù di come lui sia contrario all'autodeterminazione dei malati, ai diritti delle donne, ai matrimoni gay, alla tutela delle vittime di omofobia e al diritto al riconoscimento del proprio genere? E dunque, perché la religione non va bene quando non è la loro ma andrebbe benissimo quando sono loro ad abusarne? Ad esempio, non è stato lo stesso De Carli ad organizzare comizi nelle chiese?
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