Salento. 13enne finisce in ospedale per i traumi psicologici derivanti da una scritta omofoba che lo additava come gay


Se il pastore Carollo dichiara che lui «ride» all'idea che gli emendamenti ostruzionistici di Pillon possano togliere ogni tutela ai minori lgbt vittime di discriminazione, in Salento un 13enne è finito in ospedale per i traumi psicologici derivanti dalle scritte offensive lasciate sui muri della sua scuola che lo indicavano come gay.
Tutto è iniziato quando alcuni bulli hanno preso di mira il ragazzino e una sua amica. Hanno poi imbrattato i muri della scuola media frequentata dai due studenti, scrivendo frasi che etichettavano i due come il "gay" e la "cicciona" con tanto di nome e cognome dei due ragazzini.
I messaggi offensivi sono stati immediatamente rimossi dopo l’intervento di dirigente e vice dirigente della scuola ma le scritte erano state già immagazzinate dai bulletti su un telefonino e riversate su una pagina Instagram realizzata ad hoc.
Quelle ripetute angherie avrebbero causato un trauma così forte da richiedere un ricovero in ospedale.
Dopo la denuncia sporta dalla madre attraverso un avvocato, i carabinieri hanno avviato le indagini coordinati dalla Procura dei Minori per risalire agli autori del crimine. Gli investigatori dovranno verificare l’età dei bulli, dato che non saranno imputabili se di età inferiore ai 14 anni.
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