Ungheria. Il comitato elettorale accetta i quesiti forvianti con cui Orban vuole istituzionalizzare l'odio omofobico
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In un'Ungheria dove Orban ha ottenuto quei "pieni poteri" che vennero chiesti anche dal suo alleato Salvini, il comitato elettorale ungherese ha accettato i cinque quesiti fuorvianti con cui il populista ungherese spera di ottenere un falso consenso alla sua omofobia di stato. In difesa della sua aberrante legge anti-gay ispirata alle norme di Putin, ai cittadini verrà chiesto:
- Accettate che la scuola parli di sessualità ai vostri figli senza il vostro consenso?
- Siete a favore della promozione dei trattamenti per il cambio del sesso dei minori?
- Siete a favore della presentazione, senza restrizioni, di contenuti mediatici a carattere sessuale ai minori, che incidano sul loro sviluppo?
Ma dato che il populismo è una ideologia che si basa sulla propaganda e non sui fatti, Orban mira a far passare l'idea che l'odio serva a dare “protezione” alle nuove generazioni esattamente come i nazifascisti promettevano di voler "difendere" la razza.
Orban auspica che il referendum svolga prima delle elezioni del prossimo anno, chiarendo come il suo obiettivo sia quello di mettere a frutto l'omofobia a fini di profitto personale, augurandosi che le sue inumane politiche possano conferirgli notorietà anche all'esterno dell’Ungheria per incoraggiare una radicalizzazione delle destre e ottenere il supporto di altri populisti come Salvini o la Meloni. E tutto questo verrà consumato sulla pelle dei più giovani.