Adinolfi lo saprà che i sindaci si occupano di rifiuti e trasporti, non di eutanasia?


Anziché pensare al problema rifiuti, del traffico, degli spazi dedicati allo sport o della carenza dei posti nido, Mario Adinolfi dice di volersi presentare alle elezioni comunali parlando di eutanasia e promettendo che imporrà inesistenti "cure" alle malattie incurabili dei malati terminali.
Poi, tra le righe, sottolinea pure il suo sessismo, parlando rigorosamente al maschile della sua candidata:



Comico è come l'ossessione per gli stereotipi di genere di Adinolfi lo portino a teorizzare che esisterebbero frasi maschili e frasi femminili. Ed ovviamente la cura della persona va associata alla femmina, forse sperando che la donna si dedichi ad accudire il maschio dopo aver cucinato, pulito e messo a letto i sette figli.

Nell'articolo, la sua candidata vanta la sua militanza della Democrazia Cristiana e nell'Udr di Francesco Cossiga e Clemente Mastella. Promette anche soldi alle donne che si faranno ingravidare, dicendo che lei pagherà 2.500 ogni frutto del coito maschile.
Promette anche di «stoppare il flusso di droghe nei luoghi della movida». Peccato non dica con quali soldi vorrebbe farlo e non ci duca se gli incentivi alla maternità escluderanno le donne prive di cittadinanza come nella proposta originale di Adinolfi. Nemmeno spiegare se i 2.500€ per «dare il benvenuto alla vita» dovranno essere sborsati anche dai poveri che già non sanno come arrivare a fine mese. L'unica cosa che appare chiara è che Adinolfi paga i bambini e vuole delegarne l'acquisto all'amministrazione comunale.
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