I deliri di Paolo Brosio: «Se il Papa avesse legittimato i matrimoni gay, si sarebbe dovuto bruciare il Vangelo»


Non sappiamo quale versione dei Vangeli abbia letto Paolo Brosio, ma lui insiste nel sostenere che ci sarebbe scritto che Gesù odia l'amore ed odia i gay. Curioso, dato che Gesù non ha mai parlato di gay nonostante l'omosessualità fosse molto diffusa all'epoca.
L'impressione è che anche lui, come praticamente tutti i fondamentalisti, ami cercare di dare valore alle sue opinioni personali sostenendo che sarebbe Dio a volerlo. Ed è cos' che l'Adnkronos ha ritenuto di dover chiedere la sua opinione alle parole di Papa Francesco contro matrimoni gay e interruzione volontaria di gravidanza:

Non capisco perché ci si stupisca. Se il Papa avesse detto il contrario su aborto e matrimonio, si sarebbe dovuto bruciare direttamente il Vangelo. La Chiesa dice che non puoi interrompere una vita, dice che il matrimonio è tra uomo e donna e che se ti sposi, quel matrimonio è indissolubile, e questo fa incazzare tutti.

Non p chiaro dove avrebbe letto nei Vangeli che il matrimonio è tra uomo e donna, ma è assai più noto come sia lui che Adinolfi non paiano curarsi del divieto al divorzio mentre chiedono leggi che vietino le famiglie gay. Arrampicandosi sugli specchi, il fondamentalista aggiunge:

Io stesso ho avuto due matrimoni, e a sedici anni ho messo incinta la mia ragazza che purtroppo ha abortito. Ma sono consapevole che questo è sbagliato per la Chiesa, non ci si può creare la Chiesa che si vuole.

Ed è qui il problema. La Chiesa è una cosa e le leggi civili sono un'altra cosa. Se poi a lui sta bene che per la chiesa il divorzio sia più grave dell'omicidio dato che se si uccide qualcuno basta confessarsi mentre se si divorzia non si può più fare la comunione, il problema resta ancora una volta tutto suo dato che sarà poi lui a dover spiegare a Dio perché abbia difeso posizioni contrarie ai vangeli.

Il fondamentalista inizia a dire che la scienza è una brutta cosa e che lui non vuole che ai malati sia data la possibilità di scegliere: «In questi ultimi anni a me pare che ci sia stata un'accelerazione della sostituzione della scienza messa al posto di Dio. La scienza è una cosa meravigliosa, ma ci sono dei limiti che non può superare». Ed ovviamente dice che ciò varrebbe anche «per il tema dell'eutanasia. Quando l'uomo incide sull'inizio della vita e sulla fine della vita, il mondo non potrà mai essere tranquillo. Questo lo ha detto Madre Teresa di Calcutta».
Tralasciando lo squallore di chi cita persona a caso quasi sperasse che attribuire le proprie idee ad altri le renda incontrastabili, Brosio pare non osservare una cosa da nulla: senza scienza e senza medicina, nessun malato terminale arriverebbe mai a quello stadio di sofferenza in natura. Ed è un po' curioso dica che la scienza vada bene se serve a prolungare un'agonia e vada male se ristabilisce una natura che avrebbe fatto morire quelle persone da tempo.
Ma tanto lui cita madre Teresa, quella che infliggeva inutili sofferenze ai malati e poi se n'è corsa in una lussuosissima clinica privata quando è stata lei a stare male.
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