I populisti si affidano a Brosio, ma Bassetti lo asfalta: «Se conosce un farmaco efficace al 100% si prenda il Nobel»


L'Italia occupata dai populisti pare ridotta davvero male. Capita così che Pillon possa convocare Platinette come suo esperto in tema di legittimazione all'omofobico o che La7 possa sostenere che l'opinione di Pippo Franco sui vaccini vada messa sullo stesso piano del parere degli esperti. Ed è soprattutto in televisione che assistiamo al degrado di esperti costretti a dover discutere con i teorici del complotto o di personaggi privi di qualsivoglia cultura medico-scientifica chiamati a pontificare su vaccini e pseudo-cure sulla base di quanto hanno letto su Facebook.
In questo contesto, non stupisce che Rete 4 abbia invito Paolo Brisio a fornire dati approssimativi su vaccino e scienza in quel suo proposi come il fondamentalista contrario all'obbligo vaccinale perché il vaccino non ha un'efficacia del 100%.

Bassetti lo ha sfaltato con poche semplici parole: «Lo conosce un farmaco che ha il cento per cento di efficacia? Io non lo ho ancora conosciuto. Se lei ce l’ha il farmaco ideale prende il premio Nobel. Perché un antibiotico che funziona al cento per cento non esiste, un anti-tumorale che funziona al cento per cento non esiste, un anti-ipertensivo che funziona al cento per cento non esiste [...] Questa è la medicina, mi spiace. Sennò si va a chiedere il miracolo a Lourdes. E non non facciamo i miracoli».

Naturalmente Brosio ha continuato a ripetere sempre gli stessi slogan, quasi come se la verità non gli interessasse dato che lui era probabilmente lì solo per aizzare rabbia sociale tra i no-vax. E mentre diceva che lui non assumerebbe mai un farmaco che non sia efficace nel 100% dei casi, taceva colpevolmente sull’effetto di prevenzione delle forme più gravi della malattia Covid .
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