Il mercato dell'odio e i siti che promuovono sessismo e omofobia


In un'Italia populista in cui il commercio di odio porta ad alti profitti, stanno nascendo come funghi vari siti che incoraggiano il razzismo, giustificano l'omofobia e promuovono il maschilismo. Alcuni lettori ci hanno segnalato un sito in particolare che, per decenza, eviteremo di citare per nome.
Sin dall'home page appare chiaro che la loro missione è quella di negare esista un retaggio culturale che porta alcuni uomini a ritenere lecito la sottomissione della donna. Loro sostengono che il femminicidio non esista, che le denunce di violenza siano pressoché tutte false e che sarebbero le donne ad essere violente contro uomini deboli ed indifesi.

Sfogliano il sito, però, troviamo anche varie teorie ad altro tasso di omofobia. Ad esempio scrivono:



E se davanti ad una sparata tanto assurda pare difficile commentare, la situazione precipita nel loro commentare la vicenda di Antonio De Marco e del suo duplice omicidio di Daniele De Santis ed Eleonora Manta con un articolo come questo:



Nel loro articoletto, scrivono:

Insomma, in un modo o nell'altro l'omicidio per mano di De Marco è diventato per tutti una manifestazione di maschilità tossica. [...] Sorpresa, ma nemmeno troppo: è falso. Abbiamo ricevuto da fonte certa e affidabile l'informazione che Antonio De Marco è omosessuale: sarebbe stato invaghito di Daniele De Santis e avrebbe agito per gelosia. A riprova, dettagli che non sono trapelati sulla stampa mainstream, c'è il fatto che abbia infierito con il coltello sul viso del ragazzo (quasi a cancellarne la bellezza che tanto lo attirava) ma soprattutto sul ventre e le parti intime di Eleonora Manta, che ha colpito fino a eviscerarla, come sfregio massimo verso la sessualità che gli aveva strappato l'uomo di cui era invaghito.
Sorpresa nella sorpresa (ma nemmeno troppo): tutti sanno che è così, dagli inquirenti ai giornalisti mainstream. Ma nessuno, tranne qualche piccola redazione (e con moltissima prudenza), l'ha detto o scritto. Perché? Chi ci ha informati non ha dubbi: non è gradito, oggi, ascrivere un omicidio così efferato e feroce a una persona omosessuale. Autodisciplina giornalistica, si dice.

La riprova della loro teoria sarebbe un "articolo" che tenta di sostenere che se un ragazzo è timido significa che «forse De Marco era gay ma non lo voleva ammettere». E per sostenere una teoria non sostenibile, ci dicono che una imprecisata «fonte» che avrebbe contattato il loro sitarello. Certo, come no?

Si prosegue con questa roba qui, dove l'omosessualità viene presenta come "un problema":



Nell'articolo, scrivono:

Come esiste una teoria della penicillina, infatti, esiste anche quella conosciuta come "teoria gender" o "teoria queer", che pretendono di avere, e a tutti gli effetti hanno, una base scientifica. Quella che da decenni ormai ha sovvertito un principio valido per secoli e secoli separando il concetto di sesso e il concetto di genere, dove il primo è il fatto biologico dato dalla nascita, il secondo è determinato da sovrastrutture culturali ed educative che intervengono dopo la nascita. E che possono essere cambiate o corrette.

In realtà l'identità di genere non può essere cambiata né corretta, dato che è una caratteristica naturale. Ma loro preferiscono iniziare a ripetere le teorie dell'avvocato Gianfranco Amato su John Money per sostenere che «alla prova dei fatti la teoria gender (o queer) risulta falsa, anzi dannosa».
Peccato che loro citino uno studio che conferma l'esatto opposto, sosia che l'identità è innata e che non può essere influenzata da fattori estremi. Infatti il bambino che si è suicidato era di genere maschile e non ha accettato di vivere con un genere diverso da quello che percepiva. Ma si sa che basta falsificare la tesi iniziale e ci si può dare ragione da soli.

Per arrivare alle parole del titolo, aggiungono pure:

Ecco il fatto allora: oggi la realtà è dettata da una teoria che è stata provata, con tanto di tragedie personali, falsa e dannosa. È un po' come se stessimo continuando a usare l'elettroshock sui malati di mente, pur essendo dimostrata la sua inefficacia e la sua disumanità. Statistiche americane (ma anche italiane) mostrano, non a caso, come nel mondo transessuale e omosessuale il tasso suicidiario sia tre volte e l'incidenza della depressione quattro volte quello che si registra tra gli eterosessuali. Tassi registrati anche, anzi soprattutto, quando le persone intraprendono percorsi di transizione. Che evidentemente non risolvono ma anzi esacerbano la situazione, come d'altra parte il caso di David Reimer ha dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio. Insomma il mondo, nel caso delle persone che vivono una sessualità diversa da quella maggioritaria, sta usando una teoria e una soluzione di cui il loro stesso inventore ha provato l'inefficacia e il danno. Non solo: gli effetti collaterali di quella soluzione vengono fatti ricadere su tutta intera la società, tramite le leggi. Non è forse una follia totale questa?

Insomma, una follia che pare superfluo dover commentare. Ed il bello è che chi ha scritto questa roba qui chiede donazioni sino a 500 euro per pubblicare robaccia come quella o come questi altri articoli incommentabili:









Sostenuto che i gay sarebbero anormali, irridono persino le vittime di aggressione ripetendo a pappagallo le parole di Massimo Gandolfini sul fatto che il contrasto ai crimini d'odio sarebbe "pericoloso e inutile", quasi pensassero che basti citare la propaganda e si possa sostenere di tutto:



Ma a dirci che la legge sarebbe "inutile" è gente che definisce i gay come "pervertiti" mentre diffama interi gruppi sociali istigando discriminazione mediante fake-news:



Ma siamo certo che simili scritti non siano contrari alla decenza e non configurino reato? Magari loro vogliono far soldi sfogando la loro frustrazione in articoli trasudanti d'odio, ma certe schifezze paiono inaccettabili, come è inaccettabile il loro tentare di sostenere che non esista alcun maschilismo dato che la loro teoria è che sarebbero le donne a stuprare gli uomini:



Nel loro manifesto, è mischiando misoginia e omofobia che arrivano a scrivere:

Esistono soltanto due generi, corrispondenti ai due sessi definiti dal patrimonio genetico: il maschile, proprio degli uomini, e il femminile, proprio delle donne. Uomini e donne sono diversi sotto un'infinita molteplicità di aspetti, ma detentori di eguali diritti e doveri. Essi scelgono liberamente se realizzarsi in piena indipendenza o completandosi reciprocamente sulla base della loro naturale complementarietà e a seguito di loro libere scelte. Ogni altra diversa distinzione è o una rara aberrazione dei processi fisio-biologici, o un costrutto socio-culturale, meritevoli di rispetto qualora non mettano a rischio l'incolumità fisica e psichica del prossimo, specialmente dei minori, e qualora la loro esistenza non induca a imposizioni di legge limitative delle libertà individuali e collettive.

Non è chiaro perché dovrebbe esistere il genere se loro lo reputano sinonimo di sesso, come non è chiaro su quali basi decidano di affermare una falsità come premessa della loro stessa esistenza. Ma è a quel punto che aggiungono:

La denigrazione del genere maschile e la sua arbitraria e infondata descrizione come violento, aggressivo, inumano e insensibile, come soggetto non degno di essere compreso nelle sue esigenze e desideri, nel suo diritto alla felicità e nella sua umanità, né degno di essere apprezzato e valorizzato per i suoi pregi e le sue eccellenze, e dunque come pienamente sacrificabile o secondario, è una mistificazione. Essa non trova riscontri nella realtà, bensì scaturisce da forzature politico-culturali imposte da un permeante estremismo ideologico e distruttivo, che trae benefici, privilegi, potere e risorse dall'indiscriminata colpevolizzazione del genere maschile, dal conseguente conflitto tra uomini e donne, e dalla distruzione delle loro comuni agenzie normative, la famiglia in primis.
Il femminismo, asserendo falsamente di lottare per la parità tra uomo e donna contro un asserito "regime patriarcale", in realtà conduce una guerra di annientamento della figura dell'uomo e del padre, con lo scopo di acquisire privilegi, primazie e vantaggi per una minoranza ideologizzata che si autodefinisce rappresentante di un'intera comunità connotata dal genere. Nel ritenere apertamente la metà maschile del mondo un nemico da combattere, il femminismo è il maggiore portatore di squilibrio e il maggiore ostacolo alla realizzazione di una piena e armonica parità tra uomini e donne.

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