Trieste. Il consigliere Tuiach: «Papa Francesco è un ateo, speriamo che Orban lo converta»


Il consigliere nazifascista Fabio Tuiach, esponente di maggioranza del consiglio comunale di Trieste, si è messo a insultare Papa Francesco dicendo che dovrebbe «convertirsi» ad Orban in quanto razzista, misogino e omofobo quasi quanto lo è lui. Dichiara anche che il Papa sarebbe «ateo» mentre ha una funzione di rappresentante delle istituzioni.

Il consigliere ci spiega anche come dietro a quelle parole ci sia sempre il solito Maurizio Blondet, infaticabile nel suo cercare di aizzare i camerati ad un cieco odio contro il pontefice. E non pare un caso che quell'atteggiamento sia del tutto conforme alle indicazioni che vennero fornite da Steve Bannon a Salvini quando la Lega lanciò la sua campagna "il mio Papa è Benedetto":



Sul sito del fondamentalista Blondet, tutto viene ricondotta a come l'ultra-destra sia razzista e non voglia offrire alcuna accoglienza a chi scappa da fame e guerre:

Il tanto atteso incontro tra Orban e il Papa è finalmente avvenuto, nella giornata di ieri a Budapest. I due sono considerati dai media i campioni di due sponde opposte (Orban per i “sovranisti”, il Papa per la “società aperta”): ed infatti è proprio questa l’esortazione che Bergoglio ha fatto agli ungheresi.
Aperti naturalmente all’”incontro con l’altro” per raggiungere una “società fraterna” che non sia chiusa in “una rigida difesa”. Malgrado l’Ungheria sia uno dei Paesi più cristiani del continente tutto ciò è suonato come un predicozzo all’indirizzo del Presidente, quell’ arcinemico dei globalisti che tiene le frontiere chiuse ai profughi e respinge la società dell’accoglienza.

Sostenuto che razzismo e bigottimo sarebbero indice di "cristianesimo", Blondet elogia un Orban che è razzista sino al midollo:

Orban, dal canto suo, non è parso smuoversi più di tanto davanti alle esortazioni papali. Anzi nel classico scambio dei doni ne ha scelto uno che rappresenta un messaggio neppure troppo velato: il Presidente ha infatti fatto dono al Pontefice di una preziosa lettera risalente a 800 anni fa. Si tratta della missiva che il re ungherese Bela IV scrisse a Papa Innocenzo IV, nella quale avvisava della minaccia dell’invasione tartara alle porte d’Europa e chiedeva un intervento immediato al Pontefice e ai sovrani di tutte le Nazioni europee in uno sforzo unitario. L’appello del re Bela fu completamente ignorato da tutti. Puntualmente i Tartari arrivarono e si presentarono alle porte d’Ungheria, il cui esercito li sconfisse salvando l’Europa da sangue e saccheggi.

Insomma, Blodet sostiene che i profughi sarebbero invasori, precisando poi che lui è così poco convinto del cristianesimo da temere che se non si sterminerà l'altro e se non si imporrà la religione con la forza, Gesù perirà in quanto debole e incapace di sopravvivere a meno che non lo si imponga con la forza. È quanto palesa nella sua chiusa:

Insomma, se Bergoglio è andato fino a Budapest per impartire una lezione a chi tiene le frontiere chiuse ai fratelli bisognosi, ne ha però anche ricevuta un’altra: Orban ha infatti chiesto al Pontefice “di non lasciare che l’Ungheria cristiana perisca”. Un po’ come dire, se non ci date una mano faremo da soli anche stavolta.

Praticamente sostiene che i talebani siano un esempio da seguire...
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