Adinolfi: «Non esiste alcuna omofobia. I cattolici dicano che il contrasto all'odio è legge ingiusta»


Mario Adinolfi si atteggia spesso come un bambino di cinque anni: quando su inventa una cazzata e vede che gli altri si offendono, la ripete istericamente senza sosta. Per questo sono settimane che ripete il suo dire che il contrasto all'odio sarebbe «legge fascististisima» o giura che non esiste alcun cao di omofobia. Neppure uno, giura su Dio, potesse bruciare negli inferi insieme alle sue mogli e alle loro rispettive figlie.
Da ieri ama anche vantarsi di dedicato 1300 giornate ad opporsi ad una legge contro quei crimini d'odio che lui giura non esisterebbero.

Oggi ci dice che il Vaticano chiede che sia legittimata la discriminazione dei gay perché ai preti pedofili non sta bene si sia riconoscimento alle persone transessuali. Una tesi folle, ma che pare eccitare quel tizio che ha investito tutti i suoi proventi dal gioco d'azzardo nel business dell'omofobia:



Ma se il dirsi "cattolici" dovrebbe implicare un obbligo al prendere parte ai progetti di Satana, con che coraggio Adinolfi di lamenta che i preti integralisti hanno chiese sempre più vuote? Non è che lui vuole mostrare ai talebani che lui sa essere peggio di loro?
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