Adinolfi continua a istigare alla discriminazione: «Le trans non sono donne, come è ovvio e visibile a tutti»
Il fondamentalista Mario Adinolfi è da vomito nel suo porsi come l'intollerante che difende a spada tratta chiunque insulti le donne trans perché lui ha puntato tutto sul business dell'odio omotransofobico. Ma la sua ferocia diventa criminale quando lo troviamo impegnato a legittimare i violenti firmando frasi oscene in cui starnazza isterico che «le trans non sono donne, come è ovvio e visibile a tutti».
Ovviamente il suo concetto di "tutti" è riferito a sé stesso, dato che il suo egocentrismo lo porta ad elevare a dogma di fede ogni sua più squallida e immorale pretesa contro il prossimo. Fatto sta che è dalla sua pagina di istigazione alla discriminazione che l'omofobo Adinolfi scrive:
Il tema sono le proteste dei dipendenti Netflix che hanno fatto seguito ad alcune frasi trasfobiche pronunciate dal comico durante uno speciale. Adinolfi elogia quegli insulti, starnazzando che non capisce perché mai non si dovrebbe calpestare la dignità delle persone trans e chiedere la testa di chiunque osi anche solo lontanamente criticare la religione. Non vorrete mica un mondo equo in cui lui non possa godere di privilegi derivanti dal suo professarsi" cristiano" nonostante quella definizione sembri diffamatoria verso i veri cristiani?