Il partito di Adinolfi dice che Pamela Testa è una mamma fascista che va pagata per produrre figli


Mirko De Carli, in qualità di esponente del partito omofobo di Mario Adinolfi, pare tra quelli incapaci di condannare i rigurgiti fascisti che hanno devastato Roma. La sua teoria è che la violenza vada condannata sempre, senza tener conto della sua matrice quasi come se il ritorno dei fascisti nelle strade non dovesse preoccuparci. Ma evidentemente quel "sempre" non vale neppure per i reati di matrice omofoba, dato che De Carli si oppone con forza all'approvazione del ddl Zan.

De Carli inizia cosi a dire che nella fascista che aggredisce la polizia lui veda una mamma a cui affidare dei bambini. Una bella mamma fasciste con maglie fasciste che ha scelto il terrorismo viene da lui ritenuta preferibile a due gay per bene, con i suoi crimini addossati alla società e non alle responsabilità penali della donna:



E dopo un lungo sproloquio in cui sostiene che mancherebbero i veri valori integralisti, inizia a dire che sarebbe bastato pagare l'usufrutto dell'utero della fascista e lei non avrebbe preso parte alle aggressioni squadriste contro il greenpass, ossia una rivendicazione che col reddito non hanno nulla a che vedere:



E mentre la donna era in piazza ad urlare che lei pretendeva di lavorare senza certificare il suo stato di salute nel totale disinteresse di come il suo negazionismo avrebbe potuto mandare in terapia intensiva qualcun altri, De Carli dice che lui la vuole pagare per recluderla in casa a "fare la mamma" asserendo che ciò basterebbe a fermare le violenze fasciste.

Pamela Testa, 39 anni, è la fascista che i fotografi hanno immortalato sabato sera con la testa insanguinata dopo gli scontri con la polizia. Lei dichiara fieramente che «prima ero solo una mamma lavoratrice che ha sempre pagato le tasse, ora sono diventata una terrorista che combatte per la libertà». Ha aggredito i poliziotti con la sua maglietta nera con scritto «Boia chi molla», urlando come una indeminiata che «bisogna fermare questo governo che ci impone la dittatura». È stata arrestata per i suoi criminali, ma De Carli pare dirsi certo che quelle siano le mamme a cui lui e Adinolfi darebbero dei bambini. E davvero non si capisce in che modo vogliano sostenere che il loro volerla pagare per produrre figli possa avere nessi con il suo negazionismo verso la pandemia e verso i vaccini.

E De Carli pensa che pagare la moglie del camerata Fabio Tuiach cambierà qualcosa davanti ad un tale che invita a prendere il manganello per picchiare a sangue chi non è fascista quanto lui e Panela:





La risposta adinolfiniana a questi violenti sarebbe quella pagare le loro mogli?
4 commenti