Andrea Panerini è il primo vescovo dichiaratamente gay d'Italia


Domenica 31 ottobre si è concludo il Sinodo Generale della Chiesa Protestante Unita per il 2021, che si è celebrato in forma mista, in presenza e on-line. Tra i temi principali, si è parlato della nuova evangelizzazione dopo la pandemia di Covid, gli impatti sociali ed economici della pandemia stessa e le nuove linee ecumeniche della Chiesa.
Si è poi proceduto alla revisione dello Statuto e dei Regolamenti ecclesiastici con l’introduzione della figura del Vescovo, come nella maggior parte delle Chiese luterane del mondo. Come primo Vescovo è stato eletto il reverendo Andrea Panerini. Nato a Piombino (LI), 38 anni, fiorentino di adozione, laureato in Storia e in Teologia, scrittore e teologo con pregresse esperienze politiche e nell’associazionismo sociale, culturale e LGBTQ, il reverendo Panerini è il primo Vescovo dichiaratamente omosessuale nelle varie Chiese cristiane in Italia

«Sono emozionato e timoroso di questo nuovo ministero –ha dichiarato il nuovo Vescovo– e sento sulle mie spalle la grossa responsabilità di questo incarico, anche avendo la contezza dei miei limiti caratteriali e spirituali, limiti che evidentemente non hanno scoraggiato il Sinodo nell’eleggermi ugualmente a questo ministero. Le sfide che dovremo insieme affrontare sono grandie tra di esse una nuova frontiera di evangelizzazione in un paese molto religioso e poco cristiano, la necessità di una diaconia che raggiunga le persone povere, discriminate ed emarginate, un ecumenismo che non sia solo di facciata ma, rispettoso delle diversità, ricomponga una vera unità fraterna della Chiesa di Cristo».
Il ministero episcopale, a vita, nella spiritualità luterana non corrisponde totalmente a quello cattolico romano in quanto il Sinodo Generale rimane la massima autorità terrena della Chiesa e il Vescovo, che ha specifiche competenze amministrative e nella vigilanza dell’ortodossia della fede, è affiancato da un organismo collegiale, il Concistoro Nazionale che è stato rieletto e rinnovato: il candidato pastore Davide Romano (Palermo), la giurista Marta Torcini (Firenze), il dottor Paolo D’Aleo (Roma) e la dottoressa Anna Lane (Palermo).

Il Sinodo si è anche espresso circa la mancata approvazione della legge per il contro dell’omobitransfobia (Ddl Zan), con parole nette e dure: «Il Sinodo –si legge nell’ordine del giorno approvato– preso atto del fallimento dell’iniziativa legislativa per il contrasto dell’omobitransfobia, esprime la propria preoccupazione e la propria profonda indignazione per il comportamento dei parlamentari e delle istituzioni della Repubblica Italiana in questo frangente ed auspica un rapido superamento delle presenti difficoltà per la sollecita approvazione di una legge che protegga le persone LGBTQ+.
5 commenti