De Carli: «Noi etero discriminati dal nome di adozione sulle tessere del bus». Don Lazzara paragona Adinolfi a Primo Levi


Stiamo assistendo ad una preoccupante escalation i violenza da parte di Mirko De Carli, esponente del partito omofobo di Adinolfi. Dopo aver elogiato chi dice che «i fr*ci c'hanno l'aids» asserendo che quella sarebbe una «ironia» che lo fa scompisciare dalle risate, dopo aver giurato che i gay corromperebbero i minori e che l'omosessualità sia «una scelta», da ore non fa che vomitare bile, sbraitando istericamente che a lui non sta bene che la compagnia dei trasporti di Ravenna possa aver deciso di riconoscere alle persone trans il diritto di scrivere il nome di adozione sulla tessera del loro abbonamento.
In quella sua abitudine nel creare false contrapposizioni che possano aizzare gli intolleranti all'odio, oggi supera ogni decenza nel dire che lui si sente discriminato perché alle persone trans verrà permesso di usare il nome di adozione sulla tessera del bus. Sostiene che sarebbe un atto contro di lui il fatto che alle sue vittime non verranno inferte sistematiche umiliazioni nel dover dare generalità non corrispondenti al loro aspetto ai controllori.

Ed è così che scrive:



Il messaggio usa la tipica retorica della propaganda nazifascista, creando un "noi contro loro" che serve a fomentare i poveri di spirito alla violenza e alla discriminazione. Si inventa anche fantomatici "attacchi", in quel suo sostenere che i crimini d'odio sarebbero "opinioni" e che le opinioni sarebbero "intollerabili "attacchi" alla sua pretesa di fare del male, in questo caso sperando che una ragazzina 15enne torni a subire molestie nel suo nome.

Tra i commenti, arriva il solito don Lazzara che paragona Mirko De Carli a Primo Levi, sostenendo che il contrasto alla discriminazione sarebbe una discriminazione per chi fa soldi discriminando:



Peccato che a creare un "noi" e un "loro" sia proprio De Carli, il quale cerca di creare patetiche contrapposizioni mentre Adinofli non nasconde che il suo partito campa sull'istigazione alla discriminazione.

Inizia poi a dire che lui è fiero di condire campagne contro il prossimo, sostenendo che la sua "vittoria" consista nel garantire discriminazioni al prossimo. Dà pure ragione a chi dice che bisognerebbe denunciare le persone discriminate accusandole di non aver subito in silenzio la loro violenza:













Da vomito è come questa gente abusi costantemente della religione, anche se basterebbe leggere un paio di pagine dei Vangeli per comprendere che non sia sia nulla di cristiano nella loro ideologia contro la vita, contro la famiglia e contro i bambimni.
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