Fratelli d'Italia vieta la pillola Ru486 alle donne piemontesi in violazione alle direttive nazionali


Nel Piemonte occupato dai populisti, Fratelli d'Italia imporrà aborti farmacologici alle donne, con l'obiettivo di tendere il più traumatico possibile l'aborto a chi osa fare scelte contro il volere di Ungheria e Polonia.
Ovviamente tutto ciò avverrà contro le direttive nazionali, mostrando come i cittadini sottoposti alla amministrazioni di estrema destra subiranno limitazioni alle loro libertà personali.
La decisione di non applicare le linee guida nazionali sull'aborto farmacologico non è dell'assessore regionale Maurizio Marrone (Fratelli d'Italia), il quale sostiene che «lo stop alle linee guida del ministro Speranza è in linea con legge 194 e tutela la vera libertà di scelta e salute della donna. Le associazioni femministe hanno già fatto un buco nell’acqua al Tar contro l’ingresso del volontariato di tutela materno infantile negli ospedali e nei consultori e ripeteranno il flop con questa diffida».
Il riferimento è alla lettera di diffida consegnate a Regione Piemonte inviata da una rete di associazioni, avvocate e ginecologhe. Donne che il discepolo di Giorgia Meloni insulta, compiaciuto di come lui obbligherà le donne ad un ricovero di tre giorni che, di fatto, ha l'unico effetto di rendere il più traumatico possibile, sia in termini di salute che psicologici, un momento già difficile per la donna. E chissà che di questo passo nona arrivino presto a proporre lapidazioni o stupri punitivi per le donne che scelgono di non aver figli.

Ovviamente plaude alla limitazione alla libertà di scelta delle donne il solito Mario Adinolfi, che dice di vedere in quell'atto violento un primo passo per la definitiva cancellazione del diritto di scelta delle sue figlie:



Più probabile, invece, è che il corpo di mano dell'estrema destra possa portare la questione davanti ad una Consulta che ha già smontato numerose parti della loro amata Legge 194 in quanto incostituzionale contro i diritti fondamentali dei cittadini.
L'iniziativa di Fratelli d'Italia si inserisce nell'agenda dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus e nella loro campagna contro la libertà di scelta delle donne. Il gruppo omofobo, infatti, ha investito considerevoli quantitativi di rubli per attaccare il principio per cui una donna non dovrebbe essere obbligata con la forza a subire le scelte di Pillon sul loro corpo.
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