La consigliera di Adinolfi vede «pedofilia» e «veleno satanico» nello spot delle poste norvegesi


Lo spot norvegese che celebra il cinquantesimo anniversario della depenalizzazione dell'omosessualità nel Parse ha fatto schiumare di rabbia i soliti Libero, Mario Adinolfi e Simone Pillon, ossia la solita cricca finanziata con fiumi di rubli dalle ricca lobby integraliste che hanno cercato di difendere chi commette reati d'odio.
Ma c'è chi ha fatto di peggio come Lucianella Presta in Gurrado, esponente del partito omofobo di Mario Adinolfi. Consigliera di maggioranza a Pianezza, nell'hinterland di Torino, la signora ha commentato lo spot che racconta la delicata storia di amore tra Babbo natale ed Harry dicendo che lei ci veda «pedofilia di stato».



Ovviamente pare assurdo il suo irridere la violenza sui minori (come quella perpetrata da un quel loro don Inzoli che si spellava le mani ai comizi del loro capo dopo aver stuprato minorenni persino dentro il confessionale) a fronte di una storia che coinvolge due adulti. Ma è da qualche tempo che il loro capo ha impartito l'ordine di cercare di accomunare omosessualità e pedofilia come fecero i nazisti per raggiungere l'obiettivo dei loro campi di sterminio.
Immancabile è anche il suo accusare i gay di essere «satanici» o di sostenere che Dio sarebbe un omofobo malvagio che odia l'amore e si eccita con la discriminazione e che l'odio sarebbe a vantaggio dei bambini. Il tutto con tanto di invito alla preghiera perché Dio imponga un mondo anticristiano fatto ad immagine somiglianza del pokerista dalle due mogli che loro adorano come se fosse il vitello d'oro.

Tra i commenti, la situazione degenera ulteriormente con gli elettori di Adinoldi che fanno sembrare i talebano un gruppo di attivisti per i diritti umani:





Ma secondo voi, gente che paragona i gay alle bestie può permettersi di dirsi "cristiano" o andrebbe indagato per offesa al sentimento religioso?
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