Lo schifo del consigliere leghista che si rivolge a Liliana Segre usando il numero identificativo di Auschwitz


È ovviamente leghista il consigliere di Lissone che per rivolgersi a Liliana Segre ha trovato divertente usare il numero identificativo che i nazisti le hanno tatuato ad Auschwitz.
L'autore di quell'abominio si chiama Fabio Meroni, ovviamente no-vax, che ha irriso le parole di buonsenso con cui la senatrice condannava chiunque equiparasse la campagna vaccinale con la segregazione durante la Seconda guerra mondiale.
I leghisti, infatti, avevano inscenato le loro solite carnevalate dicendo che il negazionista che pretende di poter contagiare le persone oneste fosse sa paragonare agli ebrei deportati.

La sindaca di Lissone, Concetta Monguzzi, commenta: «Siamo inorriditi dalle considerazioni volgari di chi come il consigliere Fabio Meroni equipara le vaccinazioni al nazifascismo. Offendono tutte le persone dotate di consapevolezza storica e di un senso di umanità e in particolar modo i cittadini e il Consiglio Comunale di Lissone. Le forze di maggioranza chiedono al consigliere Meroni pubbliche scuse come unica via per presentarsi con un residuo di dignità di fronte al Consiglio Comunale e a tutti i cittadini».

Ovviamente Meroni, due volte sindaco e deputato della Lega Nord dal 2011 al 2013, ha risposto con la consueta arroganza dei leghisti: «Imparino tutti a guardare a casa loro, non sul mio profilo Facebook, dove scrivo quello che voglio».
Quindi se un leghista s rive che stuprare i bimbi e bello, dobbiamo star zitti perché Pillon dice che la violenza sarebbe "libertà di espressione"?
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