Pillon fa vittimismo e invoca la censura della libertà di pensiero altrui


Il senatore leghista Simone Pillon dichiara di eccitatsi davanti ad un Orban che impone leggi che invitano alla vera violenza contro le persone lgbt, ma poi piagnucola che a lui non sta bene che i cittadini possano contestare gli interessi della ricca élite leghista e delle ricchissime lobby che lo finanziano. Davanti ai giudici ha giurato il suo dire che i gay sarebbero «adescatori di adolescenti» sarebbe stata solo «ironia» mentre starnazza che lui non tollera si possa fare ironia sui sui legami con i fascisti dopo che lui ha partecipato alla festa neonazi organizzata da un gruppo di simpatizzanti delle SS in Lombardia.

E così, anche oggi il senatore leghista tenta di istigare alla discriminazione pubblicando questa porcheria qui:



Curioso è come sostenga che l'odio sia"opinioni" e che le opinioni necessitino censure leghiste. E noi chiediamo ai dirigenti leghisti: è forse il bullismo di Pillon che volete insegnare ai giovani? E davvero non provate schifo nel fare propaganda sulla pelle delle vittime starnazzando che lui odiate la libertà vi eccitato con la Polonia che nega i diritti umani?

Tra i commenti, i seguaci di Pillon vomitato insulti, paragonando il senatore leghista al Messia. Dicono anche che dovrebbe appellarsi a quella Legge Mancino che lui non ha voluto fosse estesa alle vittime di odio per denunciare chi esprime opinioni, sostenendo che la religione sarebbe omofobia e chi non calpesta i diritti umani offenderebbe Gesù:







Insomma, sulla sua pagina si respira un odio che ricorda ciò che aprì la strada al nazifascismo.
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