Signorini è nuovo simbolo della Meloni. Il conduttore invoca la "libertà di pensiero" contro il diritto di scelta delle donne


Dopo le polemiche, Signorini pare voler difendere le sue parole contro il diritto di scelta delle donne sostenendo che il pretendere leggi che impongano l'obbligo di subire le scelte di Adinolfi sarebbe "libertà di espressione". Una "libertà" che i fascisti hanno invocato in difesa dei crimini d'odio o che i leghisti dicono dovrebbe tutelare i razzisti: è la teoria per cui il più prepotente deve avere la "libertà" di imporsi nella vita altrui.

Come un Pillon qualsiasi, il direttore di giornaletti scandalistici scrive:



A parlare di "libertà di pensiero" è anche Giorgia Meloni, la quale ha preso le parti del conduttore del Grande Fratello Vip scrivendo sui sucoi canali di propaganda: «Alfonso Signorini è vittima di un linciaggio online per aver espresso un’opinione – condivisibile o meno – sull’aborto. Mi rammarica che questa aggressione, a suon di offese e insulti, provenga e sia fomentata dagli stessi che si ergono a paladini del rispetto e dei diritti. La mia solidarietà ad Alfonso Signorini: in democrazia non può esistere un pensiero unico. Fatevene una ragione».
Immaginiamo che il fantomatico "Linciaggio" sia il diritto di critica die cittadini, che è un po' diverso dai veri linciaggio he la sua pagina ha riservato contro gay e migranti.
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