Zaira Bartucca contro i greenpass: «Una volta serviva la tessera del partito fascista, oggi serve il vaccino»


Zaira Bartucca è tornata ad inveire contro le femministe, sostenendo che chi non si vaccina non farebbe male a nessuno. Ovviamente spergiura che i vaccini sarebbero «sperimentali» anche se non lo sono, inventandosi che i vaccinati non devono potersi contagiare anche se è risaputo sin dal primo momento che la protezione non è al 100%.
Nel mondo parallelo della propaganda no-vax, l'iscritta all'Ordine dei Giornalisti si mette ad inveire contro il "super greepass":

Ci si può dedicare quanto si vuole a voli pindarici, ma nei fatti il decreto ammazza-Natale è l’ennesimo tentativo di limitare le libertà fondamentali, sulla falsariga del “o ti sottoponi a un farmaco genico sperimentale o sei escluso dalla vita sociale”. Oppure accetti l’idea dell’obbligatorietà vaccinale, che si tenta sempre più di sdoganare per mezzo di un dibattito che si sente di giustificare la coercizione e l’intervento della Forza pubblica per contrastare una libera scelta. Perché il “My body, my choice” vale per le femministe, ma non per chi non si vuole o non si può vaccinare e non mette in pericolo nessuno (a questa conclusione dovrebbe giungere chi crede che il vaccino e i suoi “booster” siano efficaci).

Se la carta dei diritti dei giornalista vieta di esprimere pareri di tipo medico che non abbiano conferme, non si capisce con quale diritto la signora decida di sostenere che chi crede alla protezione dei vaccini dovrebbe inventarsi una efficacia superiore a quella reale: il vaccino protegge, ma non è infallibile. Per questo motivo i no-vax minacciano i vaccinati, proponendosi come conduttori di una pandemia che sta tornando a fare i morti anche se è Natale e se i negazionisti vorrebbero festeggiare come se non fosse mai successo niente.

Inizia così il capitolo complottista, inventandosi che il governo voglia controllare i cittadini e che l'emergenza sanitaria non esista:

Il capitolo finale il governo vorrebbe scriverlo unendo tutti i puntini, e cioè portando a termine quello che non è riuscito a fare Conte. L’app che contiene tutto, che permette di fare e acquistare tutto e – anche – di escludere da tutto. Il Green Pass, lo scriviamo dall’anno scorso, non è infatti che un pretesto. E a pretesti bisogna ricorrere per fargli fare il salto di qualità, trasformandolo da strumento sanitario (cosa che in realtà già non è) a strumento di controllo tout court. Il cavallo di Troia, come accennato, c’è già.
Il cavallo di Troia degli ordini professionali sanitari. I nuovi iscritti costretti a vaccinarsi, e non viene indicato fino a quando Il Super Green Pass, infatti, se dovesse diventare definitivo introdurrebbe un pericoloso precedente in grado di estenderlo a macchia d’olio ad altre categorie e professionisti, senza peraltro introdurre un limite temporale alla misura.

Da notare è come la signora sostenga che si dovrebbe decidere la data in cui la pandemia scomparirà, quasi sostenesse che i politici dovrebbero fare i veggenti e non le persone serie che guardano ai fatti.

Si passa così al sostenere che il vaccino possa essere paragonato alla tessera del partito fascista:

Al comma 6 dell’articolo 4 – nello specifico – si legge che “per i professionisti sanitari che si iscrivono per la prima volta agli albi degli Ordini professionali territoriali, l’adempimento dell’obbligo vaccinale è requisito ai fini dell’iscrizione”. Chi vuole diventare medico, insomma, è obbligato a farsi inoculare i preparati promossi dal governo per poter far parte del relativo Ordine. Una volta serviva la tessera del partito fascista, oggi serve il vaccino. Presto potrebbe toccare ai futuri avvocati, architetti, giornalisti, ingegneri, commercialisti, così come è già accaduto con il Green Pass “base”. Pezzo dopo pezzo, l’estensione e la diffusione potrebbe diventare addirittura totale, perché a questo mira chi pensa che Draghi sia insostituibile e chi lavora per un 2022 che sia ancora interamente all’insegna della “pandemia”.

Insomma, le solite illazioni di chi nega che il vaccino è fondamentale se non vogliamo che i medici infettino i pazienti e se vogliamo che la pandemia possa essere superata.
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