Le comiche. Adinolfi chiede a Draghi di abolire il greenpass


Mario Adinolfi ci spiega che i soldi valgono o più della vita altrui, il che spiegherebbe anche il perché lui non abbia remore nel fatturare sull'istigazione alla discriminazione omofoba.
Fieramente no-vax, il fondamentalista chiede a Draghi (a nome di nessuno, dato che lui non è in Parlamento) di permettere ai suoi elettori di poter andare sul posto di lavoro ad infettare chi ha fatto il proprio dovere. Attingendo alla peggior propaganda neofascista, sostiene anche esisterebbe un fantastico "diritto costituzionale" al far morire gli altri, ma solo se non lo chiedano dato che nel caso di malati terminali lui esige si vieti ogni pietà umana.



Curioso è il suo parlare di «allarmismo» o di «terrorismo» davanti a norme sanitarie che salvano vite umane, infischiandosene di chi moriva mentre lui scriveva che quelle vite sono sacrificabili davanti al suo desiderio di poter giocare a far finta che non esista alcuna pandemia.

Tra i commenti, qualcuno tenta di fargli osservare le sue contraddizioni, ma lui pare sostenere che la difesa della vita abbia una data di scadenza:



Peccato che, davanti ai sofferenti, Adinolfi dica che lui se ne sbatte se la loro agonia si è protratta per più di 27 mesi, sostenendo che loro possono soffrire a tempo indeterminato ma che lui non può attendere per andarsene al bar senza tampone o vaccino.
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