Pillon torna a dire che esisterebbe un'emergenza "cristianofobia"


Il senatore leghista Simone Pillon sostiene che le discriminazioni omofobiche siano un dovere religioso per chi crede che la donna vada obbligata con la forza a produrre figli a cui Salvini imporrà il presepe perché la sua venerazione del dio Po non porta più i voti di un tempo. Ma poi urla esisterebbe una "cristianofobia" che porterebbe alla discriminazione di chi è cristiano o sostiene opinabilmente di essere tale.
Se ogni discriminazione va condannata, difficile è comprendere come Pillon possa sostenere che discriminare le persone in base ad ernia o orientamento sessuale sarebbe "libertà di pensiero" mentre contemporaneamente sostiene che la discriminazione sulla base delle proprie scelte sarebbe la vera emergenza di un'Italia che offre privilegi ai gruppi cristiani.



Pillon sottolinea anche che il "cristiano" non fa nulla perché è giusto, ma lo fa unicamente aspettando una "ricompensa". Per loro il bene è un investimento da cui vogliono trarre profitto, non un valore da perseguire secondo giustizia.

Inoltre, ogni giorno, centinaia di omosessuali vengono massacrati in più di 80 paesi nel mondo per il solo fatto di essere omosessuali. Ma Pillon non li ricorda e non dice siano testimoni di verità. E neppure parla del genocidio del Ruanda da parte di cattolici che hanno massacrato centinaia di migliaia di persone perché di etnia e religione diversa dalla loro.
I suoi proseliti, però, dicono di sentirsi "martiri" dell'odio pilloniano in quanto "vessati" da leggi che non consentono la persecuzione delle minoraze:



Insomma, ancora una volta viene sottolineato come loro usino la religione come "giustificazione" alla persecuzione del prossimo.
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