Tuiach ama il fascismo perché Mussolini avrebbe lasciato morire il figlio disabile


MOW Magazine ha dedicato la sua copertina all'ex portuale Fabio Tuiach, realizzando anche un improponibile servizio fotografico in cui il fascista triestino si paragona a Gesù, irride il Tricolore e si fa fotografare nudo con una mascherina infilata nel culo.
Presentato come «maschilista, omofobo e fascista», il camerata si affretta a tirare in ballo la sorella tossicodipendente morta per overdose nel 2008 e il figlio nato disabile nel 2015, attribuendo a loro due il suo essere un intollerante che è palesemente incattivito con chiunque non sia fascista quanto giura di esserlo lui.

Il camerata inizia a dire che suo padre non ha saputo fare il padre esattamente come quello della Meloni, anche se ora entrambi dicono di voler ridefinire la famiglia pur senza averne mai avuta una. Tuiach dice che il padre «non aveva il senso della famiglia perché non l’aveva mai avuta» e che sua madre «secondo me ha sbagliato qualcosina» perchè da piccolo «stavo sempre attaccato alla gonna della mamma».
Insomma, Tuiach odia i suoi genitori, spiega che il nonno «si è sposato tre volte» erivendica il suo essere un immigrato dato che «dopo che ho recuperato la fede anch’io ho sentito più forti queste origini istriane». Non male per un tizio che va in giro a dire che lui odia tutti gli immigrati.
Riguardo al nonno, dice di essere fiero del suo essere um molestatore sessuale: «Ricordo quando, già molto anziano, ha messo la mano sul culo a una ragazza (ride). È sempre rimasto uomo uomo… Leggenda narra che abbia fatto l’amore fino a 90 anni… poi è morto a 96».
Tuiach dichiara che era solito ubriacarsi e che ha anche picchiato persone a caso per sfogare la sua rabbia. In particolare, di vanta di aver picchiato a sangue un buttafuori incitato alla violenza dalla gente che frequentava: «Lui era una montagna, faceva paura a tutti e nonostante questo l’ho massacrato. Avevo bevuto, ero su di giri, gli altri in cerchio a incitarmi “dai dai picchialo”».
Racconta di essere restato vergine sino ai 18 anni, di aver incontrato sua moglie «in una discoteca ultra-trasgressiva»., Dice di non andare d'accordo con lei ma di apprezzarla perché no-vax e contrari al greenpass che però usa per lavorare come commessa part-time
Tuiach racconta anche che il suo allenatore, Nevio Carbi, sarebbe fascista quanto lui e che «quando parlo con gli 80enni sono tutti in linea con me. Ho sbagliato epoca, purtroppo. Dovrei tornare almeno al Ventennio fascista».
E contro la pandemia, dice che lui non ha «paura di una influenzaYraquo; e che conta che verrò reintegrato anche se si faceva pagare la malattia mentre era in piazza a fare il fascista: «Ho messo la questione in mano agli avvocati, non credo che possano licenziarmi davvero. Sono entrato in porto a 18 anni con un buon contratto e hanno provato a licenziare anche altri colleghi in vista, però penso che tra un po’ verremo reintegrati».
Dice che i social lo censurerebbero perché non lo lasciano insultare le persone: «È così che in Italia vieni fatto fuori. C’è una finta libertà nel nostro paese. Sei libero soltanto se la pensi in un certo modo. Io, per esempio, sono omofobo (ride). Se cito i miei santi, loro erano i primi omofobi. Se ripeto quello che dicevano i veri cattolici mi arrestano… Che libertà è questa? Non posso essere cattolico?».
Ovviamente dice che lui preferisce morire piuttosto che vaccinarsi o che vorrebbe una Polonia o una Ungheria gestita dai nazifascisti che tanto lo eccitano. Elogia Forza Nuova dicendo che «loro sono fascisti veramente» e che lui vuole Berlusconi presidente perché «per le donne è diventato il mio idolo».

Riguardo alla sorella morta per una overdose, Tuiach nega la gravità della sua situazioen sostenendo che chi si droga da poco non è una vera drogata. «Era da poco che si bucava. Si era messa insieme a un ragazzo tossico che spacciava -dice- era bellissima e tra noi due è sempre stata lei quella più brava in famiglia, prendeva le borse di studio, era diventata una maestra d’asilo. Una vera secchiona. Io invece ero quello che faceva i danni in giro e prendeva le denunce». «Ho ricevuto una telefonata, sono corso al suo appartamento e c’era la polizia. Le voci già dicevano “è morta una tossica”, ma non era vero perché aveva iniziato da pochissimo. I miei genitori non volevano nemmeno ammettere che fosse morta per droga, ma per un arresto cardiaco. Però quello era dovuto alla droga. Ho chiesto le analisi tossicologiche che lo hanno confermato».
Dice che suo figlio primogenito sia «cresciuto a mia immagine e somiglianza», quasi lo ritenesse un vanto. E riguardo al figlio disabile di sei anni, si lamenta che «piange soltanto, come i neonati» e che lui lo viva «un calvario».
A un tratto dice «Nel Ventennio sarebbe morto prematuramente. Avendo una malformazione non si sarebbe salvato. Quando facevano dieci figli e un paio morivano era la natura che faceva il suo corso». Ed è qui se ci si domanda se Tuiach avrebbe voluto vivere sotto il fascismo perché così suo foglio sarebbe molto e non gli avrebbe dato più fastidio. E dice anche che nella sua amata Russia i bambini disabili li «mettono in un istituto staccandoli dai genitore», quasi ambisse a potersi disfare del figlio che gli costa fatica dato che «A livello istintivo, essendo animali, tendi a scartare quello che non è perfetto».

Arriva poi l'immancabile capitolo dedicato alla sua omofobia, dove il camerata si inventa che gli etero non possano avere figli gay. Ovviamente giura che si "diventerebbe" gay e che lui avrebbe una amica lesbica che vuole essere obbligata a nascondersi da chi la vuole uccidere:

Se segui il catechismo, dopo l’aborto il secondo peccato che grida vendetta agli occhi di Dio è l’atto omosessuale. San Pio X aveva scritto tutto nero su bianco. Puoi essere omosessuale, ma devi vivere in castità.

E se scoprissi di avere un figlio omosessuale?
Non credo che avendo una famiglia regolare si possa diventare omosessuale. L’altro giorno ho mangiato una pizza con una amica lesbica, ma lesbica davvero, e lei stessa mi ha detto che preferirebbe tornare negli anni 80 quando era tutto più nascosto, con i locali solo per gay. Ora è troppo esibita la loro sessualità e dà fastidio anche a lei. In Russia c’è una legge antigay che mi sembra giusta. In Africa addirittura la pena di morte.

Saresti a favore della pena di morte per chi è omosessuale?
Non dico questo, però siamo andati troppo oltre. Un tempo anche da noi c’era il rogo. Non dico di tornare a punizioni così dure, però c’è troppo lassismo.

Arriva poi a dire che lui crede che Dio sia un no-vax e che lui invidia gli afghani sotto il controllo talebano: «Ma come mai i talebani in Afghanistan, che sono l’ultradestra islamica, hanno tolto tutte le vaccinazioni? Perché si rifanno perfettamente alla religione, come vorrei anch’io».
Ovviamente dice che anche la magistratura farebbe schifo perché non gli da ragione: «Io ho denunciato parecchie persone. Il problema sono certi giudici. Una volta una persona mi ha insultato pesantemente e il giudice, che conosco ed è di sinistra e mi odia, lo ha assolto come se avesse fatto bene a insultarmi. Non ha neanche più senso denunciare, perché se becco il giudice di sinistra mi dà sempre torto. Anche questa è una forma di dittatura».
Dice di voler «morire da martiri in battaglia» e dice di sentirsi a suo agio nel paragonarsi al messia.

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