Tuiach si decida. Dice che il Covid sarebbe "un'influenza" ma poi dice che Fiore sarebbe in pericolo di vita perché c'è un positivo in carcere


Il camerata nazifascista Fabio Tuiach è un disco rotto nel suo ripetere sempre le stesse cose. Dice che non esiste alcuna pandemia, che il Covid sarebbe solo «una influenza» e che chi osa non farsi ammazzare dai negazionisti sarebbe un «ipocondriaco» che osa credere nella scienza anziché credere nel nazifascismo:



Eppure il camerata inizia a dire che il suo amato Roberto Fiore sarebbe in pericolo di vita perché nel carcere c'è chi ha quella che lui dice sua solo «una influenza»:



Ne deriva che il camerata voglia sostenere contemporaneamente che l'onesto cittadino debba farsi infettare da lui sul posto di lavoro e che il fascista dovrebbe essere tutelato dai no-vax che loro hanno aizzato contro le persone per bene. Si inventa anche che non ci sarebbe motivo per detenere chi ha guidato l'irruzione e la distruzione della sede di un sindacato, violando innumerevoli leggi. Entrasse qualcuno a casa Tuach e sfasciasse le sue cose, probabilmente non difenderebbe il delinquente.

A quel punto, il camerata triestino inizia a dire che i mandanti delle sue azioni negazioniste sono i sacerdoti della fraternità in cui ha studiato il figlio di Fiore e che vennero scomunicati da San Giovanni Paolo II, inneggiando a quell'arcivescovo Viganò che finì sotto indagine per aver sottratto soldi al fratello disabile:





Il camerata cita anche un Maurizio Blondet che sostiene che il vero credente infetta e sparge la pandemia perché Dio ci vorrebbe no-vax e negazionisti. In uno sconclusionato articolo intitolato "I Veri Credenti (nell’Impostura)", il fondamentalista scrive:

Questa gente è il vero problema. Sono loro che alimentano il sistema, sono loro che alimentano la pandemia e sono loro che stanno facendo guadagnare miliardi alle case farmaceutiche con i loro tamponi.
Il delirio di code alle farmacie certifica la vergogna di un paese intero. Se la metà di questi italiani scendesse in piazza, pur continuando a sottostare alla truffa dei tamponi, Covid19 sarebbe finito da un pezzo. Siamo un popolo senza coscienza di se, senza intelletto, senza memoria e, soprattutto, senza dignità.

Stando alla loro logica, basterebbe non diagnosticare la malattie, negare i morti e nascondere le cause dei decessi e si potrebbe dire che avevano ragione i fascisti a negare la verità.
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