Il Consiglio Europeo torna a condannare il crescente odio omofobico


Con 48 voti a favore e sei contrari, il Consiglio Europeo ha approvato una risoluzione con per adottare il rapporto intitolato "Combattere l’odio crescente contro le persone LGBTI in Europa".
Nel documento si punta il dito contro quei di Paesi che negli anni ha lanciato “attacchi virulenti” contro i cittadini LGBT+, ossia Ungheria, Polonia, Russia, Turchia e Regno Unito. E se la presenza di quest'ultimo Paese lascia sorpresi, il documento spiega che:

L’odio crescente a cui assistiamo oggi non è semplicemente un’espressione di pregiudizio individuale, ma il risultato di specifichi e spesso ben organizzati attacchi ai diritti umani delle persone LGBTI in tutto il continente europeo da parte di movimenti altamente conservatori. L’Assemblea condanna le narrazioni altamente pregiudizievoli nei confronti delle persone trans*, che riducono la lotta per l’uguaglianza delle persone LGBTI a ciò che questi movimenti definiscono deliberatamente ed erroneamente come "ideologia di genere" o "ideologia LGBTI".

L'assemblea ha rinnovato l'invito a non emanare leggi contrarie ai diritti delle persone lgbt e ad abrogare quelle già in vigore, comprese quelle “contro la propaganda lgbt”.
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