Secondo il leghista Pillon, un processo a chi teorizza che i gay siano inferiori sarebbe un «processo alla Bibbia»


Il senatore leghista Simone Pillon sta collaborando con l'Adf tedesca e con la lobby franchista Citizien Go in difesa di chi delinque nel nome di Dio. Già ieri si era presentato davanti all'ambasciata finlandese presso la Santa Sede per sostenere che fosse ingiusto processare una parlamentare omofoba che aveva citato a casaccio la Bibbia. Secondo lui, infatti, basta nominate il nome di Dio invano per essere dispensati dalla legge. Quindi, dato che la Bibbia dice sia leciti stuprare una ragazzina se si danno dei soldi a suo padre, chissà se il leghista dirà che lui difende chi fa prostituire i figli? Fatto sta che pare surreale mentre starnazza che il contrasto all'istigazione all'odio è da lui reinterpretato come un fantomatico «processo alla Bibbia» e «alla morale cristiana». Peccato avrebbe dovuto specificare che si trattasse della sua versione di "Cristianesimo", ossia quella che incoraggia fare del male al prossimo mentre ci si compiace di chi sequestra esseri umani.

Dal suo profilo si propaganda omofoba, Pillon scrive:



Non è stupefacente come sorvoli su quale fosse il pezzo citato, cosa abbia detto durante l'intervista, cosa ci fosse scritto nel suo opuscolo e quale fosse il contesto delle sue citazioni?

Il pubblico ministero ha chiaramente spiegato che il processo non riguardava la teologia o la libertà di poter interpretare la Bibbia come si vuole. Le accuse non riguardano il fatto che Räsänen stia citando la Bibbia, dato che ognuno può credere e pensare quello che vuole. Ma esprimere tutto questo ha dei limiti, che non possono sfociare nell'incoraggiare violenze o atti illegali.
nel caso specifico, si contesta il fatto che la senatrice norvegese sostenesse che le persone gay sarebbero inferiori agli eterosessuali, così come invitò a praticare fantomatiche "cure" per "guarirli" dalla loro omosessualità.
In Aula, la signora ha negato quanto etto e ha giustificato alcune sue affermazioni sostenendo che lei scherzasse.
Nel suo libercoletto scrisse anche: "I nostri diritti fondamentali vietano giustamente la discriminazione delle persone basata, tra l'altro, sull'inclinazione sessuale, ma ciò non richiede l'elevazione dei rapporti anomali allo stato di matrimonio".
Sulla signora Päivi Räsänen pendono tre accuse penali.

Forse Pillon sarà raggiante nel vedere quanto odio ha raccolto offrendo la sua falsa testimonianza, ma dimentica l'ovvio. Lui e la sua amichetta sono liberi di seguire la "morale" che vogliono, dato che sono scelte personali. Ma se la si usa per discriminare o pretende di imporla, diventa un problema che la società civile ha il dovere di risolvere.
Quindi Pillon ha il diritto di ritenere lecito lo stupro su base biblica, ma è doveroso sia arrestato se dovesse pretendere di potersene andare per asili a commettere stupri. E se può essere omofobo quanto vuole quando è a casa sua, non può pretendere leggi che impongono i giuste discriminazioni solo perché lui pensa che Dio sia malvagio.
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