Crescono i crimini d'odio, soprattutto le violenze fisiche


Mario Adinolfi dice che sia una «vittoria» che va intestata a lui. Nel 2022 sono aumentate le aggressioni fisiche dettate da omotransfobia, razzismo, abilismo e antisemitismo, ossia reati penali che il fondamentalista sostiene siano "libertà di espressione" in quanto il suo partito teme sanzioni nel caso in cui l'istigazione alla discriminazione dovesse divenire reato.
E mentre la sua Sara Reho invita pubblicamente a "riempire di botte" le donne trans, i casi di distruzione sono aumentati dai 913 episodi del 2020 ai 1.379 del 2021.
Ovviamente i numeri sono molto sottostimati, dato che la fiducia nelle istituzioni e nella magistratura fa sì che la stragrande maggioranza delle vittime non denunci gli abusi di cui è vittima, ma il trend sottolinea chiaramente quali devastanti effetti sociali abbiano avuto mesi di propaganda omofoba, culminati con gli applausi di Pillon in difesa di chi commette reati d'odio. Ed è così che fake-news, stereotipi di genere e pregiudizi si sono tradotti nel tessuto sociale in un'ondata di violenza. Tutti conoscono i mandanti ma nessuno finirà in carcere o pagherà per le sue colpe. Anzi, Adinofli va pure in giro a vantarsi che quei crimini siano una diretta responsabilità del suo operato.
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