Il partito di Mario Adinolfi invita a «riempire di botte» le donne trans


Sara Reho ha deciso di seguire Mario Adinolfi, Marina Terragni e Simone Pillon nelle nelle loro efferate molestie a Lia Thomas, la nuotatrice transgender che è finita nel mirino dell'ultra-destra evangelica statunitense perché non le perdonano il fatto di vincere.
Ricorrendo ad insulti ed offese gratuite, l'esponente del partitino omofobo di Adinolfi esordisce accusando Lia di essere una «potenziale stupratrice». Ma ovviamente parla al maschile, dato che la signora Reho è contraria la diritto all'esistenza delle donne e dunque si inventa che si tratterebbero «uomini travestiti» che suscitano le sue pruriginose fantasie riguardo ai loro genitali.
Incurante di come sia scientificamente appurato che Lia non sia in alcun modo avvantaggiata dalla sua identità di genere e negando il supporto che ha ricevuto da innumerevoli nuotatrici, la signorina Reho si lancia in fantasiose accuse e teorie altamente diffamatorie.
Particolarmente grave è il passaggio in cui incita gli intolleranti a «riempire di botte» le donne trans dopo averle accusate di essere stupratrici. Quindi, oltre a incitare aggressioni, si permette pure di calunniare una ragazza che mai ha infetidito chicchessia sulla base del suo sostener che basta l'opportunità per essere accusati di potenziali crimini. Quindi immaginiamo che dirà pure che anche tutti i gay sono stupratori perché usano gli spogliatoi per uomini o che suo padre sia un potenziale pedofilo dato che ha una figlia femmina di cui avrebbe potuto abusare...

Sulla sua pagina di istigazione alla discriminazione, leggiamo:



L'invito a delinquere contro le donne trans ha fatto seguito alle inaccettabili proteste avanzate dalla signora Reho contro Facebook, dato che l'esponente del partito di Adinolfi ha avuto da ridire contro i provvedimenti che la piattaforma ha dovuto prendere davanti ai suoi precedenti inviti a commettere reati contro la persona. Lo dichiara lei stessa, pubblicando il messaggio in cui protesta perché non l'hanno lasciata libera di istigare pestaggi e aggressioni violente:



Tra i commenti, la signora ribadisce che lei ritiene "violenza sessuale" la presenza di una donna trangender negli spogliatoi, confermando che il suo era un proprio invito a usare la violenza fisica contro le vittime delle sue campagne di istigazione alla discriminazione:



La Procura tacerà davanti a questo palese e pubblico invito a delinquere? E perché il partito di Adinolfi non viene sciolto dato che non è compatibile con la nostra costituzione una formazione estremista che incita a commettere reati.
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