Guerra in Ucraina, Steve Bannon e Donald Trump elogiano Vladimir Putin


Steve Bannon, ex capo capo stratega della Casa Bianca ed ex-consigliere anziano del presidente Donald Trump, ha più volte raccolto la simpatia da Lega Nord e Fratelli d’Italia. Salvini gli regalò la Certosa di Trisulti come quartier generale per il populismo europeo, aderendo insieme a Giorgia Melonia a The Movement, ossia il “movimento populista mondiale” creato da Bannon e poi caduto in disgrazia.
Arrestato nel 2020 con le accuse di cospirazione a scopo di frode postale e riciclaggio di denaro, ma graziato da Trump a poche ore dalla fine del suo mandato presidenziale, Bannon ha elogiato l'attacco russo all'Ucraina. Ed ovviamente dice che bisognerebbe elogiare le bombe di Putin perché è un omofobo che piace agli omofobi: «Il popolo russo sa ancora quale bagno usare. Quanti sessi ci sono in Russia? Due. Non hanno neanche ragazzi che nuotano con le ragazze in competizioni ufficiali» ha sostenuto dicendosi felce perché in Russia c'è transfobia e gli atleti trans vengono discriminate come le donne trans a cui è negato l'uso dei bagni.
Torna così ad essere evidente che Putin abbia imposto omofobia per attrarre le simpatie dei gruppo neofascisti di mezzo mondo, con personaggi che lo sostengono in guerra solamente perché omofobo.
Ed anche Donald Trump ha trovato il coraggio di elogiare Vladimir Putin, dichiarando: «Putin ha dichiarato che una bella porzione dell’Ucraina, dico dell’Ucraina, è indipendente. Cioè è fantastico. Ho detto: "Ma quanto è intelligente!". E ora ci entra come peacekeeper, cioè con la forza di pace più potente. Potremmo farlo anche noi al nostro confine Sud».
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