Il ministero della salute israeliano ha vietato le cosiddette "terapie di conversione" dell'omosessualità


In Israele, il ministro della salute Nitzan Horowitz ha emesso una circolare che vieta la pratica delle cosiddette "terapie di conversione" dell'orientamento sessuale o dell'identità di genere.
Il ministro ha spiegato come «quella che viene chiamata 'terapia di conversione' non è in realtà 'trattamento' ma abuso crudele» che «porta all'autolesionismo, al suicidio e alla morte di un numero sempre maggiore di membri della comunità gay, il cui unico peccato è semplicemente quello di essere ciò che sono»
La direttiva affermava che la preferenza sessuale non è un problema medico o psicologico che richiede un "trattamento", sottolineando come "non esiste un modo clinico per cambiarlo". Per questo "il ministero della Salute vieta a tutti gli organismi professionali di offrire o somministrare tali trattamenti".

Nel giugno 2020 fu approvato disegno di legge che vietava tali pratiche, facendo infuriare i legislatori ortodossi ma, ad oggi, non è ancora stata convertita in legge. La norma avrebbe vietato agli psicoterapeuti di eseguire la terapia di conversione, ma non avrebbe proibito ai rabbini di poter continuare a praticarla.
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