Il pastore Carollo e quelle presunte "minacce di morte" che non trovano mai riscontro


Premesso che il sostenere che i gay siano «errori» o «malati di mente» non è «andare contro il politicamente corretto» ma pare piuttosto istigazione alla discriminazione, il pastore pentecostale Luigi Carollo pare essersi accorto solo oggi delle polemiche che alcuni mesi fa hanno investito l'autrice di Harry Potter a seguito di alcune sue dichiarazioni transfobiche.
Dicendosi martire della propaganda omofoba, sostiene persino che qualcuno avrebbe minacciato di morte la sua famiglia:



Già nel 2021 il pastore Luigi Carollo dichiarò di aver ricevuto imprecisati «messaggi minacciosi», ma poi pubblicò solo alcuni screenshot in cui non si trovava alcun riscontro alle sue accuse. Al massimo si leggevano numerosi insulti alle famiglie gay e curiose teorie volte a sostenere che l'omosessualità sarebbe da ritenere "innaturale" perché "senza le coppie etero non c'è futuro".
Poi pazienza se nemmeno l'unione matrimoniale di Gandolfini è aperte alla vita, ma si sa che a loro basta ogni pretesto per opporsi al diritto all'esistenza alle persone gay.

Chiedendoci se il pastore sia simulando un reato per cercare di ottenere visibilità o se esista un qualche atto che presumiamo avrebbe quantomeno dovuto segnalare alle autorità, abbiamo fatto qualche ricerca. Ed è così che trovato un video che mostra una sua predica presso la Sabaoth Church di Modena del 29 agosto 2021:


Carollo sosteneva di essere stato «perseguitato» e di essere dunque oggetto delle beatitudini predicate di Gesù, lamentandosi di un imprecisato «giornale di un'associazione» in quello che parrebbe un riferimento a Gayburg. Ovviamente non siamo certo un'associazione e sarebbe altamente diffamatorio il suo accusarci di persecuzione a fronte di commenti puntuali ai suoi innumerevoli attacchi alla comunità lgbt.
Fatto sta che Carollo dichiarava anche di essere stato «recentemente minacciato di morte», portandoci ad ipotizzare ipotizzando che la presunta "minaccia" di cui parla da mesi dovrebbe cadere in quei giorni. E chissà non si riferisse alle critiche ricevute per aver scritto messaggi contro il contrasto ai crimini d'odio sul corpo di sua figlia, dato che di "minacce" parlava anche al Corriere della Sera il 21 giugno 2001:



Anche qui la narrazione appare molto confusa. Se non sappiamo cosa dovrebbe essere una "foto contraria", si parla di "minacce" per poi citare solo presunti insulti. E forse il problema non era tanto il "mamma e papà", quanto il volerli opporre ad una legge contro i crimini d'odio mentre si sosteneva che Dio non vuole le famiglie gay in quanto simbolo di "declino della società":



Nell'articolo, Carollo diceva che a lui non sta bene che qualcuno possa esprimere l'opinione che i servizi sociali dovessero intervenire o che le autorità dovrebbero indagarlo. Ma, anche qui, non cita quelle "minacce di morte" che dichiara sarebbero arrivate:



Più tardi troviamo l'unico riferimento a delle "minacce", peccato siano "minacce" di azioni legale per aver pubblicato dei nomi e dei cognomi contro la legge. Ma non è certo una "minaccia di morte" il fatto che qualcuno si sia rivolto alla polizia postale chiedendole di intervenire contro di lui.



Non sappiamo quale possa essere il contenuto degli screenshot di cui parla, dato che il pastore pare abbia nascosto tutto ciò che ha scritto prima della fine di giugno, ma è in un'intervista a La Pressa (da non confondersi con la più autorevole La Presse) che la sua versione cambia ancora:

Anche perché lo stesso ddl Zan prevede non solo le “offese” al genere, ma anche ai ministri di culto. In questo senso avevo esposto un commento di una ragazza che mi aveva insultato e che pretendeva che togliessi il post con gli insulti che lei stessa aveva condiviso. Questo è sinonimo di incertezza e paura anche per chi sostiene quel tipo di legge. E’ una paura del cambiamento perché in fin dei conti, la decisione se uno si è espresso in modo offensivo verso un’altra categoria o genere, verrà demandata a un giudice. E dunque tutto dipenderà dall’orientamento del giudice, una cosa che si potrebbe tranquillamente ritorcere contro agli stessi autori della legge.

Premesso che il ddl Zan non ha nulla a che vedere con il reato di diffamazione, le «alcune persone» descritte al Corriere diventano ora «una ragazza» e le presunte «minacce» vengono descritte come «insulti». A quanto pare, dunque, nemmeno negli screenshot in cui Carollo aveva reso pubblico un messaggio privato (il che sarebbe atto illegale) ci sarebbe stata traccia di quelle "minacce" che dice di aver ricevuto.

In più occasioni pare che Carollo confonda le opinioni con le minacce, conformandosi a quella neo lingua delle destre in cui Adinolfi si proclama vittima di "Apartheid" o Mirko De Carli si dice "discriminato" da chi non si fa discriminare. E fa sorridere che per Carollo tutto sia "offesa" mentre non pare preoccuparsi di offendere i cristiano sostenendo che il suo Orban sarebbe "verità di Dio":





Tornando invece al messaggio sulla Rowling, pare interessante osservare come i suoi proseliti elogiano il suo essere transfobica, ma dicono che andrebbe comunque condannata perché trovano inaccettabile si possano scrivere storie sui maghi:



Insomma, parlando a nome di Dio mentre sostengono che Dio vorrebbe esattamente ciò che pretendono loro. Quando si dice il caso. E se pare pressoché inutile sottolineare come il "mi piace" messo al commento sui maghi sia proprio del pastore Carollo, non stupisce neppure trovarlo convolto in alcuni appuntamenti ideologici organizzati dal partito omofobo di Adinolfi:



Non sarà che si sia ispirato ad Adinolfi in quel suo cercare visibilità facendo vittimismo?
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